Tra i pericolosi vicoli di un mondo che non gode della luce del sole si muove un cercatore a caccia di una merce molto particolare: i libri, unici testimoni di un passato felice e perduto.
Il lavoro lo porterà a imbattersi nel più feroce capobanda della sua città, ma soprattutto in due beni ancora più preziosi dei pur rari e ricercati volumi: l’affetto di un bambino e la Verità.
Recensione
Riuscire a trovare un romanzo di fantascienza, di buona fantascienza, scritto da un italiano è un'impresa ardua. Trovarne uno scritto benissimo è ancora più arduo: e pertanto la sorpresa risulta difficile da contenere.
Pinocchio 2112 è un romanzo distopico, che riesce a inserirsi senza problema in quel filone che parte da 1984 e passa per Fahrenheit 451: in un futuro non troppo lontano ciò che resta dell'umanità vive sottoterra, in una società buia e grigia, in preda alla criminalità, alla droga, al mal di vivere, e in un progressivo regresso tecnologico e culturale. Senza identità, senza passato né futuro, c'è chi si aggrappa con violenza ai pochi brandelli di un passato ormai dimenticato: e quale oggetto migliore dei libri? Come nei due capolavori del distopico, anche qui ritroviamo esaltato il ruolo della lettura; solo i libri sono capaci di risvegliare le emozioni autentiche, a differenza di quelle illusionarie e sintetiche della droga e dell'alcool.
E qui mi fermo, perché qui terminano le analogie: quanto riportato non è che la mera cornice di un romanzo di più ampio respiro nel quale si incastrano magistralmente la riflessione sulla paternità, con degli azzeccati e mai forzati rimandi al Pinocchio di Collodi, la ricerca del passato, la crescita, la riscoperta dell'amore e infine, clamorosamente, la scoperta del grande inganno della realtà. Non anticipo altro per non guastare il piacere della lettura.
Un tale impianto non può non sembrare, a prima vista, oltremodo ambizioso: ma l'autore può contare su un supporto stilistico appropriato. Narrazione in prima persona, al presente, stile secco, asciutto, ridotto all'osso: sono questi gli ingredienti giusti. L'autore tocca temi forti, sempre più man mano che si cala nelle profondità dello squallore e della misera della vita sotterranea, fatta di droga, delinquenza, abbandono, abusi e prostituzione infantile, e mai cede alla retorica, al pietismo. La sua forza sta nelle immagini, essenziali ma fortemente evocative: mi ha colpito moltissimo, giusto per citare, l'immagine del ragazzino, chiamato Lucignolo proprio in rimando a Pinocchio, che apparentemente noncurante del cadavere del fratello morto, steso a terra, si rannicchia ai piedi di una libreria tuffando gli occhi in un libro, cercando di recuperare quella sacrosanta ma violata innocenza dell'infanzia. Ecco: non c'è nessuna parola di troppo, nessun eccesso: l'immagine nuda viene data in pasto al lettore.
Infine, anche l'impalcatura di tutto il romanzo si presenta sempre solida, seppur un po' prevedibile nei pressi della fine. Comunque sia, un'ottima prova, davvero, un grande romanzo commovente ed avvincente, asciutto, ma mai banale.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Pinocchio 2112
- Autore: Silvio Donà
- Editore: Leone Editore
- Data di Pubblicazione: 2009
- Collana: Oltre la soglia
- ISBN-13: 9788863930191
- Pagine: 176
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 Euro
Ho letto anche io il libro, e lo consiglio a chi abbia voglia di leggere qualcosa scritto (finalmente) in Italiano, con mano sicura e stile asciutto. Mi sento sicuramente di raccomandarlo a tutti i lettori.
Secondo me è il miglior romanzo di fantascienza italiano uscito nelle ultime due annate.
Un po' di movimento in questo ambito c'è stato e sono stati pubblicati esordienti italiani anche discreti, ma il più delle volte, anche se l'idea è bella, il libro poi è scritto abbastanza male (non parliamo poi del Fantasy dove lo stile medio di scrittura dei giovani autori italiani è davvero imbarazzante).
Donà, invece, scrive proprio bene.
Se poi non vi fidate del mio giudizio fatevi un giretto su google e leggetevi le recensioni.
Buona sci-fi a tutti!
Maria