Recensione
Gli orfani di A Song of Ice and Fire, che bramano per divorare il nuovo volume di Martin, avranno di che saziarsi almeno un dente grazie alla ristampa della (introvabile) graphic novel tratta da Il cavaliere errante, racconto breve pubblicato in Italia dalla Sperling&Kupfer nella raccolta Legends 2 (collana I libri della mezzanotte) e successivamente ristampato dalla Mondadori nella raccolta I re di sabbia (2008).
Grazie all'adattamento di Ben Avery, alle matite di Mike S. Miller e alle chine di Mike Crowell, ci ritroviamo infatti ancora una volta a Westeros, circa cento anni prima delle vicende narrate in ASoIaF (precisamente nell'anno 209 dall'approdo di Re Aegon I della dinastia Targaryen). Sono anni di relativa pace -quanto di più lontano dal regno messo a ferro e fuoco cui siamo abituati- e sul trono siede Daeron Targaryen.
Non è un nobile, però, il protagonista questa breve storia: Dunk è un robusto scudiero di umili origini che, dopo aver tristemente seppellito il l'anziano cavaliere errante Ser Arlan -l'unico suo legame- decide di raccoglierne le armi e di fingere un'investitura per poter partecipare al torneo di Ashford Meadow, l'unico modo per poter guadagnare del denaro. Lungo la strada, presso una locanda, s'imbatte in un inquietante ubriacone che afferma di aver sognato di lui, e in un piccolo stalliere dalla testa rasata, Egg, che, nascostamente, lo segue fino ad Ashford. 'Ser Duncan L'alto' riesce a procurarsi delle armi degne, ma ha difficoltà a essere accettato al torneo perché non può presentare alcuna prova di essere stato effettivamente al servizio di Ser Arlan, e nessuno degli uomini che il defunto cavaliere errante ha servito ricorda il volto del suo scudiero. E' solo grazie al Primo Cavaliere Baelor Targaryen, con cui Ser Arlan incrociò le lance in torneo nove anni prima, che Dunk riesce a iscriversi. Le cose sembrano andare per il verso giusto, almeno finché l'arrogante principe Aerion Targaryen non si macchia di un gesto ben poco cavalleresco nei confronti di una marionettista verso cui Dunk prova forte simpatia, e il giovane, senza pensare due volte alla loro differenza di lignaggio, gli impartisce una dura lezione a suon di pugni, che però rischia di costargli la vita. Ed ecco che un torneo di cavalieri diviene una mischia all'ultimo sangue.
Proprio una piacevolissima sorpresa, questa graphic novel: è naturale che lo stile di Martin, perfetto nel coniugare sintesi descrittiva e precisione nei dettagli, non possa essere in alcun modo restituito degnamente da illustrazioni -per quanto ben fatte, anche se ho visto di meglio-, ma il risultato è ottimo. La storia, nella sua brevità, è perfetta, e affresca il ritratto di una Westeros nelle mani della dinastia Targaryen che nella saga principale abbiamo conosciuto solo attraverso racconti e canzoni. Ser Duncan l'Alto sarà nominato da Jaime in Tempesta di spade, e Brienne, ne Il dominio della regina, si farà dipingere uno scudo identico a quello di Dunk, il cui emblema ha visto da ragazzina nell'armeria del padre. Uno dei personaggi, inoltre, si rivelerà essere il fratello del noto Maestro Aemon.
Un tuffo nel passato per veri fan.
Le avventure di Dunk ed Egg, inoltre, non si fermano qui: The Sworn Sword, il secondo racconto loro dedicato, è stato pubblicato negli Stati Uniti nell'antologia Legends II (2003) -mai tradotto in italiano-, e anche questo è stato trasposto in graphic novel, che la Italycomics dà già in catalogo come acquistabile sotto il titolo The Hedge Knight II: Spada giurata. Infine, nel 2010, è stato pubblicato un terzo racconto, The Mystery Knight, nell'antologia Warriors.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: The Hedge Knight. Il cavaliere errante
- Titolo originale: The Hedge Knight
- Autore: George R.R. Martin, B. Avery, M. Miller, M. Crowell
- Traduttore: Accolti Gil P.
- Editore: Italycomics
- Data di Pubblicazione: 2010
- ISBN-13: 9788865460252
- Pagine: 160
- Formato - Prezzo: Brossura, illustrato - 18,00
0 Commenti a “The Hedge Knight. Il cavaliere errante - George R.R. Martin [Avery - Miller - Crowell]”
Posta un commento