Recensione
Le crisi di astinenza da un certo libro o un certo autore è cosa assai dannosa per i poveri lettori che, nel disperato tentativo di soffocare la nostalgia, finiscono vittime di acquisti incauti e avventati (altrimenti noti come prequel o sequel).
Nel caso di un'autrice come Jane Austen, il numero di sequel e/o rivisitazioni dei suoi romanzi è tale che la possibilità di incappare in solenni schifezze aumenta in modo pericoloso. Bisogna anche dire che lo standard di partenza è così elevato che, quando si va in cerca di libri simili, bisogna un po' abbassare le aspettative, altrimenti è meglio rinunciare in partenza.
Questo discorso vale anche per questo seguito di Orgoglio e Pregiudizio, il quale si inserisce in quel gettonatissimo filone di remake di grandi classici in chiave "spy story". In effetti il carattere sagace di Lizzy Bennet e la determinazione di Darcy, rendono facile al lettore immaginarseli improvvisati detective, decisi a scoprire le ragioni dell'irrazionale comportamento di Caroline Bingley, l'acida sorella di Charles. Più che per la trama "gialla" in sé, che è carina ma abbastanza prevedibile, il fascino del libro della Bebris è quello di mettere sulla carta quello che migliaia di fan del romanzo della Austen si sono divertite ad immaginare arrivate al termine di Orgoglio e Pregiudizio, ovvero cosa accade veramente a Elizabeth e Darcy dopo che la Austen ha terminato la sua narrazione.
La Bebris dà la più classica delle risposte: Elizabeth e Darcy si sono sposati (ovviamente lo stesso giorno di Jane e Bigley) e si accingono a vivere per sempre felici e contenti nella meravigliosa residenza di Pemberley. A patto che i loro amati parenti glielo consentano. Caroline infatti si rende protagonista di incidenti sempre più strani e pericolosi, tali da far dubitare della sua sanità mentale, tanto che Elizabeth sembra disposta ad accantonare l'ostilità verso la neo-cognata per tentare di esserle d'aiuto. Pian piano la vicenda assume connotati sovrannaturali, e questa è la cosa che più mi ha infastidita del romanzo, sia perché non amo i gialli che non hanno una soluzione logica e razionale, sia perché la prontezza mostrata da Elizabeth nel credere a spiriti maligni e misteriose stregonerie mi è sembrata decisamente poco in tono col carattere dell'Elizabeth Bennet austeniana. Questa è una delle poche "licenze" che si concede la Bebris, per altri aspetti attentissima a ricalcare lo stile e l'atmosfera del romanzo originale; il risultato da questo punto di vista è abbastanza buono, sebbene all'autrice manchi decisamente la pungente ironia della Austen, alla quale cerca di sopperire con alcuni tentativi di umorismo non molto riusciti.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Orgoglio e preveggenza, o: una verità universalmente riconosciuta
- Titolo originale: Pride and Prescience. Or, A Truth Universally Acknowledged
- Autore: Carrie Bebris
- Traduttore: A.Zabini
- Editore: TEA
- Data di Pubblicazione: 2006
- Collana: Narrativa Tea
- ISBN-13: 9788850212804
- Pagine: 291
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,00
Concordo.. il libro è carino e se si vuole dare un seguito all'indimenticabile romanzo della Austen questa è una soluzione accettabile, tranne che per la parte che tratta di eventi sovrannaturali. Non mi piacciono proprio!