Recensione
Joanne Harris è una trasformista che non si può imbrigliare in una categoria precisa della narrativa: scrive romanzi rosa, di magia, di mitologia, thriller, horror e l'elenco potrebbe proseguire ancora perché ciascuno di essi potrebbe venire incluso anche in un sottinsieme, come una matrioska. Un particolare però lega tutti i suoi romanzi, ed è la mostruosa suggestione con cui crea vite. Non personaggi, non caratteri, ma esseri che potrebbero uscire dalle pagine dei romanzi e vivere di vita propria tanto sono realistici e concreti. A questa si aggiunge la sua bravura nello stravolgere le situazioni di partenza e "Il ragazzo con gli occhi blu" è il non plus ultra: leggerlo è come guardare un quadro di Escher, dove le scale continuano all'infinito e gli uccelli si trasformano in pesci senza soluzione di continuità.
Blueyedboy è uno come tanti, un uomo che si potrebbe definire anche ragazzo per la vita da adolescente che conduce: vive ancora con la madre nonostante abbia un lavoro e quarant'anni suonati, si sfoga nella vita parellela della rete, nel suo blog che in realtà è una tela di ragno dove intrappola i suoi lettori come prede con cui divertirsi. Nasconde la propria verità di imbroglione dietro una maschera di perbenismo, cercando di evitare lo sguardo indagatore della madre soffocante e la curiosità delle sue amiche sempre pronte a fare la spia.
Il libro è un dialogo virtuale a suon di botta e risposta via blog tra Blueyedboy e Albertine, due facce della stessa medaglia che descrivono la stessa verità in due modi diversi eppure complementari. E quando il lettore crede di essere arrivato a capire, la storia viene capovolta, una volta, due , tre... fino alla fine. I punti di riferimento consueti vengono demoliti, il bene non è tale e il male è l'unica soluzione; le scelte di uno influiscono indelebilmente sulla vita degli altri, ma le conseguenze non rispondono alla prima legge della fisica; ciò che viene spacciato per vero, non lo è, o forse sì, o forse no, o forse...?
"Il ragazzo con gli occhi blu" è un romanzo dove la cattiveria trasuda da ogni pagina, mescolata al rancore e all'odio: emozioni così forti che il lettore non ne resta immune e per quanto dica a sé stesso che è "solo una storia" chiude il libro con un senso di inquietudine che non lo abbandona nemmeno dopo l'ultima pagina. I vari pezzi del puzzle si incastrano senza sforzo e senza dare l'impressione di seguire uno schema già stabilito: un unico difetto, forse necessario per descrivere la complessità delle vicende, è la narrazione impostata come un blog, con post e commenti. Peccato che solo questi abbiano la freschezza e l'immediatezza dei messaggi reali, mentre i capitoli-post mancano completamente del linguaggio tipico dei diari on-line: troppo involuti, troppo descrittivi, troppo narrativi e quindi poco credibili. Conoscendo però le magie della Harris viene da pensare che anche questo, in fondo, potrebbe far parte del gioco: come un mago che annuncia al pubblico cosa sta per fare, in modo tale da distogliere l'attenzione degli spettatori, che andranno a concentrarsi su altri dettagli mentre lui, indisturbato, fa esattamente quanto aveva detto.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il ragazzo con gli occhi blu
- Titolo originale: Blueeyedboy
- Autore: Joanne Harris
- Traduttore: Laura Grandi
- Editore: Garzanti libri
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: Narratori moderni
- ISBN-13: 9788811681861
- Pagine: 457
- Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 18,60 Euro
0 Commenti a “Il ragazzo con gli occhi blu - Joanne Harris”
Posta un commento