28 dicembre 2010

Al limite della notte - Michael Cunningham

Peter e Rebecca Harris: due quarantenni, nati e cresciuti a New York, al culmine delle loro carriere: gallerista lui, editor lei. Ricchi, con una figlia universitaria a Boston, pieni di amici, sono ammirati e invidiati da tutti: sembrano felici. Un giorno, però, va a trovarli il fratello di Rebecca, molto più giovane di lei: Ethan (detto in famiglia Mizzy, “l’errore”). Il ragazzo è un bellissimo ventitreenne, con una storia di droga alle spalle, in cerca di una strada. Accanto a lui, Peter inizia a interrogarsi sull’arte, gli artisti, il lavoro, il successo – il suo mondo, insomma, che tanto faticosamente si è costruito – e, mentre la confusione aumenta, inizia anche a sentirsi sempre più attratto da lui. L’autore di “Le ore” torna con un romanzo che è un viaggio nei bisogni e nei desideri più profondi dell’uomo: qual è il posto dell’amore nelle nostre vite? e la Bellezza quanto può contare nella nostra esistenza?

Recensione

Mi stupisce e un po' mi addolora scoprire così tanti giudizi tendenti al negativo sulla nuova fatica letteraria di Cunningham. Certo, ormai siamo ben lontani da quel gran capolavoro che fu Le Ore, e tutti i supposti grandi scrittori riescono difficilmente a sopravvivere ai loro capolavori. Eppure, rivendico la mia posizione fuori dal coro, e sono pronto a difendere questo romanzo che, seppur distante anniluce dal piccolo romanzo che di lui mi ha fatto innamorare, mi sembra meritevole di un giudizio largamente positivo.

Al limite della notte è un romanzo che, a ben vedere, si presenta parecchio distante dalla precedente produzione dell'autore, sotto molteplici punti di vista, a cominciare da quello stilistico. A leggere i primi capitoli quasi stentavo a riconoscere in questo romanzo Cunningham: le dolci e raffinate liriche in prima persona hanno lasciato il posto ad una narrazione a tratti rigorosa e a tratti impetuosa in terza persona. Al presente. Ma ben presto ci si abitua, lasciandosi trasportare dallo straordinario flusso di coscienza che, sebbene in modo differente dal passato, Cunningham mostra ancora di saper elaborare magistralmente. E', questo, più di ogni altro, un romanzo intimistico; un romanzo lento, ma non per questo noioso o ridondante - come pure è stato detto -, caratterizzato da una spaventosa predominanza di spazi chiusi. Per almeno due terzi del romanzo il protagonista si muove nello spazio ristretto della sua abitazione e del suo luogo di lavoro (una galleria d'arte); uno spazio chiuso contrapposto allo sterminato spazio interiore, soggettivo, del protagonista, nel quale si agitano i suoi pensieri.

E' essenzialmente questo il nucleo forte del romanzo, il suo zoccolo duro: la straordinaria caratterizzazione del protagonista, Peter, un quarantenne apparentemente come tanti, che riflette su se stesso, sul rapporto con la moglie, sull'arte (suo lavoro) e sulla vita. A dare la scossa è l'arrivo di Erry, il giovane fratello della moglie di Peter, un giovane problematico, affascinante, per il quale Peter perde la testa. Ma non è amore: non lo è mai, davvero, nonostante Peter riesca persino ad ammetterlo a se stesso. Ciò che Erry suscita in Peter è l'implacabile attrazione dell'Arte, della bellezza e della gioventù. L'attrazione di Peter per Erry è quanto di più lontano possa essere da quello stesso La morte a Venezia, che pure viene citato ed omaggiato più volte. Lo sfuggente ed incomprensibile Erry (incomprensibile fino alla fine, perché davvero le ragioni del suo comportamento scriteriato rimangono oscure fino alla fine), già simbolo vivente di Bellezza ed Arte, è la scossa che scuote la vita altrimenti noiosamente perfetta del protagonista. Erry non sembra avere una propria identità, e per questo diviene contenitore di identità fittizie e proiezioni psicologiche dal sapore freudiano: ora è il fratello morto di Peter, ora è la versione riveduta e corretta della figlia di Peter, lontana ed amareggiata, ora è persino la reincarnazione della moglie stessa. E Peter finisce persino col fantasticare di se stesso come padre di Erry. Tanti sono i conflitti umani che il solo personaggio di Erry riesce ad impersonare, e in questo sta davvero la grandezza di Cunningham. Fino ad una conclusione che lascia piacevolmente di stucco, rimettendo in discussione tutto quanto. O forse no.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Al limite della notte
  • Titolo originale: By Nightfall
  • Autore: Michael Cunningham
  • Traduttore: A. Silvestri
  • Editore: Bompiani
  • Data di Pubblicazione: 2010
  • Collana: Narratori stranieri Bompiani
  • ISBN-13: 9788845265358
  • Pagine: 280
  • Formato - Prezzo: Brossura - 17,50 Euro

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