Uscita per l'inferno - Richard Bachman (Stephen King)

Un uomo come tanti. Una vita regolare, un buon impiego, una moglie affettuosa e una tragedia con cui convivere, da quando l'unico figlio non c'è più. Da allora George e Mary hanno cercato di riprendere un'esistenza normale, ma in realtà niente è più come prima: qualcosa in George si è spezzato per sempre. Così, quando viene informato che la sua villetta, la sua ditta, l'intero quartiere in cui abita saranno spazzati via da un inutile prolungamento autostradale non ha dubbi e si schiera a fianco dei condannati a morte. Ambientato ai tempi di un'indimenticabile crisi energetica, nell'America angosciata e impaurita dal futuro, un romanzo duro e incalzante di Stephen King firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman.

Recensione

Il terzo romanzo che King pubblicò tra la fine dei ’70 e l’inizio degli ’80 sotto lo pseudonimo Richard Bachman (per maggiori informazioni, qui la retrospettiva sulla vita di Stephen King). Ambientato durante la crisi energetica americana del ’73, anno in cui si accese la questione israelita e venne interrotto l’afflusso del petrolio dalle nazioni dell’Opec, dipinge un quadro realistico e dettagliato di momenti che oggi faticheremmo a immaginare, uno scenario di pompe di benzina abbandonate e imbrattate di scritte a carattere religioso. In un’anonima cittadina del Midwest Barton George Dawis, stimato direttore di una lavanderia appartenente a un’importante catena, si vede strappare casa e lavoro dall’inutile prolungamento della Statale 784, che passerà precisamente sulla strada in cui sorgono sia l’abitazione condivisa con la moglie che la lavanderia. Bart, lentamente, impazzisce; secondo una modalità narrativa ampiamente sfruttata da King (quasi abusata, ma ormai è diventata quasi un marchio di fabbrica) sviluppa due personalità che dialogano tra loro: la propria, George, e un’altra, Fred (il secondo nome del figlio morto di tumore cerebrale) che lo spinge a compiere azioni sconsiderate. Bart stesso non ha idea del motivo per cui ha buttato all’aria la sua vita: perde il lavoro perché si rifiuta di trovare una nuova sede per la lavanderia, e perde la moglie perché non tenta nemmeno di cercare una nuova casa nonostante il termine concessogli dal municipio per sgombrare stia per scadere. L'alienazione di Bart peggiora sempre più, fino a spingerlo all'atto estremo in uno scontato epilogo.

Sicuramente non è un pezzo immancabile della collezione kinghiana, né il miglior libro firmato Richard Bachman, ma è godibile e la brevità dei capitoli (i cui titoli sono una successione di date dal 20 novembre al 20 gennaio) aiuta a tenere bene il ritmo. Il romanzo, come quasi tutti quelli pubblicati sotto pseudonimo, si classifica perfettamente come thriller. Buona la costruzione psicologica, che segue passo passo l'astrarsi dalla normalità di un uomo perfettamente normale, sia pure angustiato da un trauma non interiormente superato.
Lo consiglierei soltanto agli amanti del Re, che lo troveranno piacevole nella sua brevità: non ha gravi lacune, è semplicemente un romanzo facilmente dimenticabile.

Nota per l'acquisto: attualmente questo romanzo risulta in catalogo, nuovo, solo in edizione cartonata e a un prezzo a dir poco spropositato. Con un po' di pazienza, è però facilmente reperibile in bancarelle o negozi online di libri usati a pochissimi euro, nell'edizione economica Sperling&Kupfer o, più vecchia, I grandi tascabili Bompiani (quest'ultima è quella cui faccio riferimento per la recensione).

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

• Titolo: Uscita per l'inferno
• Titolo originale: Roadwork
• Autore: Richard Bachman (Stephen King)
• Traduttore: Tullio Dobner
• Editore: Bompiani
• Data di Pubblicazione: 1993
• Collana: I grandi Tascabili
• ISBN-13: 9788845214547
• Pagine: 292
• Formato - Prezzo: Brossura - L. 12.500 (fuori catalogo)