Recensione
"Ma noi non crediamo né negli dei, né in Dio. I nostri demoni e i nostri dei siamo noi stessi."
In seguito agli avvenimenti dei Guardiani del Giorno, entrambe le Guardie sono tornate a una situazione di equilibrio. Rientriamo ancora una volta, tre anni dopo, nella Mosca di Luk’janenko, in cui nulla è ciò che sembra perché persino il nostro vicino di casa più insospettabile potrebbe essere un mutaforma, un vampiro, un mago o uno stregone. Le sorti del pianeta continuano a reggersi su un equilibrio sottile come un crine che ancora una volta rischia di spezzarsi, questa volta a causa di una lettera anonima che minaccia di rivelare al mondo intero l’esistenza degli Altri.
Il colloquio di Anton con Geser, il Grande Mago della Luce, solleva un inquietante dubbio: è possibile trasformare un Umano in un Altro diverso dai livelli inferiori (vampiri e mutaforma)?
La risposta sembra essere affermativa quando, nella capanna di una vecchia e potente strega, Anton ritrova il Fuaran, un antico testo che possiede l’ultima, irriducibile verità sulla natura degli Altri: sembra che, dopotutto, sia possibile mutare il destino. La situazione precipita irrimediabilmente quando un Altro traditore sottrae il volume dalle mani dell’Inquisizione.
Tra vampiri e licantropi, streghe e maghi, artefatti e amuleti, nonché nuovi e pericolosi livelli del Crepuscolo, ci reimmergiamo nella caotica Russia in quartieri residenziali abitati da nuovi ricchi, campagne moscovite e stazioni ferroviarie. Torniamo a incontrare le nostre vecchie conoscenze: Anton, sempre più deluso, sempre più disincantato; Svetlana, che dopo aver sposato il protagonista –da cui ha anche avuto una bambina- si è ritirata con disgusto dalla Guardia; Geser e Zavulon, i Grandi Maghi di Luce e Tenebre, veramente poco dissimili nel loro manipolare le vite altrui per il bene della propria causa; ritroviamo Edgar, adesso membro dell’Inquisizione, la Terza Parte incaricata di vigilare sulle altre due; ritroviamo il giovane Kostja, che non è più l’ingenuo vampiro che desiderava guarire dalla propria condizione.
Assolutamente all’altezza dei precedenti, ne I Guardiani del Crepuscolo Luk’janenko ci immerge ancora più in profondità nella lotta tra Luce e Tenebre, continuando a mescolare abilmente le carte con soluzioni narrative mai banali e zommando sempre più su quella che è la vera natura dell’equilibrio su cui si regge il mondo e su ciò che è veramente la fonte del potere degli Altri. Ancora una volta, non esiste una verità assoluta e, soprattutto, non esiste il Bene che entrambe le parti in causa pretendono di perseguire. Il mondo è solo un terreno di caccia, una scacchiera su cui le pedine bianche e nere si spostano per vincere la partita: gli esseri umani, per entrambi gli schieramenti, sono solo caselle, e Anton, il protagonista, ne ha finalmente preso coscienza in maniera definitiva. I riflettori, in questo volume, sono tutti per lui e per le sue amare riflessioni morali.
Per chi si chiedeva se Luk’janenko sarebbe stato in grado di mantenere costante il livello di una saga così difficile da portare avanti –piena com’è di personaggi e colpi di scena-, la risposta è: assolutamente sì. Lasciate ancora una volta, forse per l’ultima -visto che, a quanto ho capito, il successivo romanzo Gli ultimi guardiani è di tenore diverso dai precedenti- che l’autore sbricioli tutte le vostre convinzioni con un unico colpo di martello.
Nota: la saga comprende quattro volumi, tutti pubblicati nella collana I Grandi Mondadori. I primi tre sono stati successivamente ristampati nella collana Oscar Bestseller.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: I Guardiani del Crepuscolo
- Titolo originale: Сумеречный Дозор
- Autore: Sergej Luk'janenko
- Traduttore: Falcucci M.; Scorlini L.
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2009
- Collana: Oscar Bestsellers
- ISBN-13: 9788804591870
- Pagine: 403
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,50 Euro
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