Recensione
Puntavo questo libro da tempo, ma questa volta la Brooks mi ha un po' delusa. L'idea di base è quella, già sfruttata da altri scrittori, di prendere il personaggio secondario di un romanzo famoso e trasformarlo nel protagonista della propria opera. Una fanfiction, insomma, in cui il romanzo ispiratore è in questo caso Piccole Donne della Alcott e il personaggio promosso a protagonista è quel signor March che nel romanzo originale compare solo negli ultimi capitoli essendo impegnato come cappellano nella guerra civile americana.
La Brooks si chiede appunto quale sia stata la vita di Robert March in quell'anno passato al fronte, e ripercorrendo l'odissea del cappellano e i suoi disperati tentativi di portare conoscenza e istruzione agli schiavi liberati, offre uno spaccato della realtà selvaggia e violenta della guerra e delle mille ipocrisie e contraddizioni della realtà dello schiavismo. Per quanto riguarda questo aspetto il libro è costruito molto bene, anche perché l'autrice è stata per diversi anni corrispondente di guerra, prima di diventare romanziera, e questo le permette di descrivere questo tipo di realtà in modo realistico e convincente.
L'elemento debole del romanzo sta, a mio parere, nella scelta di affidare la narrazione allo stesso March, che ripercorre il suo anno in guerra in prima persona, alternandolo a flashback della propria gioventù di giovane idealista in viaggio per gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Il problema sta appunto nel fatto che Robert March sembra un compendio di tutti gli aspetti peggiori dell'idealismo e non tenta certo di nasconderlo. Pur animato da ottime intenzioni rimane cieco a qualunque esigenza della realtà pratica, facendo più spesso danno che bene a coloro che lo circondano; nella rigidità delle sue convinzioni non si accorge di peccare di arroganza e supponenza, sempre pronto a giudicare gli altri e desideroso di proporsi come maestro per correggere i loro difetti. Lui, in compenso, a venti come a quarant'anni è sempre lo stesso, mai un dubbio lo sfiora sull'opportunità delle sue azioni. Particolarmente irritante è l'atteggiamento paternalista con cui parla della moglie, del suo carattere impetuoso e a volte collerico che lui si impegna premurosamente ad educare e correggere.
Il libro migliora nell'ultima parte quando il punto di vista diventa quello della signora March. Attraverso i pensieri della donna riemerge la narratrice che avevo imparato a conoscere nei precedenti romanzi e che si era così ben camuffata sotto le spoglie del pedante cappellano. Questo colpo di coda finale è un piccolo capolavoro dell'autrice che, trasmettendoci i pensieri della coraggiosa Mamie, ribalta totalmente la prospettiva e getta una nuova luce sull'idealismo del marito, capace di grandi slanci di eroismo verso perfetti sconosciuti ma cieco di fronte ai disagi e alle sofferenze della sua famiglia.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L'idealista
- Titolo originale: March
- Autore: Geraldine Brooks
- Traduttore: C. Gabutti
- Editore: Neri Pozza
- Data di Pubblicazione: 2005
- Collana: I narratori delle tavole
- ISBN-13: 9788854500273
- Pagine: 319
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 16,00
0 Commenti a “L'idealista - Geraldine Brooks”
Posta un commento