Acheron Hades, criminale diabolico, se ne appropria e rapisce "Jane Eyre" dal manoscritto originale di Charlotte Brontë: a indagare arriva Thursday Next, Detective Letteraria. Reduce dalla guerra di Crimea (che imperversa da centotrent'anni), ha in sospeso un amore.
Le indagini la riportano a Swindon, sua città natale; sbarcata da un dirigibile di linea, salta in groppa a una fuoriserie decappottabile dai mille colori. Riuscirà a salvare Jane Eyre e a rimettere in sesto la sua vita?
Recensione di Polyfilo
Cosa potrebbe capitare di meglio a un lettore incallito che vivere in un 1985 in cui gli scontri più accesi sono tra le fazioni di baconiani e shakespeariani e riguardano l'attribuzione delle opere teatrali elisabettiane più conosciute al mondo?
Molto poco, suppongo, da amante della lettura.
Così, in una dimensione parallela - e si consideri che inventare una forma di ucronìa originale non è così semplice - L'Inghilterra è separata dal Galles, divenuto Repubblica comunista, ed è ancora in guerra con la Russia zarista per il possesso della Crimea, ininterrottamente dal XIX secolo. Inoltre, in questa realtà i dodo non si sono mai estinti, o meglio vengono clonati in versioni aggiornate come i software, e la letteratura è, ed è questo l'elemento più fantasioso, l'argomento predominante nella vita delle persone.
La protagonista stessa, Thursday Next, lavora in una sezione delle forze speciali di Polizia, i Literatecs, che si occupa di reati, furti e plagi letterari. Ma ad altri livelli succede ben di peggio, se un folle criminale, in stile dr. Moriarty, dal sinistro nome di Acheron Hades si mette in testa di ricattare una nazione intera, rubando il manoscritto originale di 'Jane Eyre' e minacciando di intervenire sulla trama per cambiarla, magari rapendo la protagonista.
Perché un'altra caratteristica di questa realtà parallela è che esistono i viaggi nel tempo, controllati da un altro corpo speciale, la Cronoguardia, di cui il padre dell'Ispettore Next faceva parte prima di diventare un pericoloso ricercato per le sue intromissioni nel corso della Storia. Sicché all'intreccio dei problemi personali del detective Next, legati soprattutto alla relazione con un ex commilitone della guerra in Crimea e alla perdita, in quel conflitto, del fratello amatissimo si legano le vicende dei personaggi di un classico ottocentesco come 'Jane Eyre', la lotta pacifista contro la multinazionale Goliath, infiltrata a tutti livelli dello Stato e interessata per motivi economici all'escalation della violenza, e soprattutto il tema principe: il continuum spazio-temporale nella sua dimensione più 'filosofica', come punto d'origine, naturale o forzata, dei percorsi degli individui, cioè del Destino stesso.
Il tenore del romanzo è assolutamente surreale, e così pure lo svolgimento della trama: la fantasia e la permeabilità dei vari livelli del reale funzionano come dei varchi tra le diverse dimensioni, da quella letteraria a quella attuale.
Se di per sé in questo c'è poco di nuovo, e pensiamo agli stravolgimenti introdotti in queste concezioni, tanto per fare un esempio, dalla geniale follia di Philip K. Dick, la contaminazione e il dosaggio degli ingredienti usati da Fforde sono assolutamente originali e del tutto funzionali a creare una fusione coerente tra le atmosfere orwelliane e l'eredità del romanzo classico inglese più esemplare.
Questa girandola di incroci tra i diversi piani, le diverse realtà, della narrazione riesce a giustificare anche un finale altrimenti melenso - che non è davvero una fine, visto che Thursday Next sarà protagonista di altri due libri dello stesso autore - e conferma il ruolo della fantasia come porta d'ingresso nel racconto.
Fantastico e non.
Giudizio:
+5stelle+Recensione di Valetta
Il punto di forza di questo libro, quello che veramente ho trovato irresistibile, è l'idea di un mondo il cui i libri sono il bene più prezioso. Non in senso puramente accademico, non si parla di un mondo di parrucconi perennemente impegnati in lunghe dissertazioni accademiche: la realtà proposta da Fforde è un posto dove la gente ama i libri in modo appassionato, si affeziona sinceramente a Martin Chuzzelwit e si preoccupa del fato di Jane Eyre e Mr Rochester come se fosse il proprio.
E' un posto dove ti può capitare di accapigliarti col barista all'angolo per stabilire la vera paternità delle opere di Shakespeare, dove i sostenitori di Francis Bacon sono degli scalmanati peggio dei tifosi negli stadi e dove esistono migliaia di John Milton perché nessuno ha resistito alla tentazione di dare al proprio figlio il nome del suo eroe.
Ma, soprattutto, è un posto dove realtà e fantasia mancano di una divisione netta e se ti lasci trasportare troppo nei tuoi sogni ad occhi aperti rischi di trovarti nel bel mezzo del tuo racconto preferito, magari modificandone il corso.
Tutto questo non avviene in una galassia lontana lontana, ma nell'Inghilterra del 1985, solo in apparenza simile a quella che conosciamo, dove la protagonista Thursday Next è alle prese con un criminale totalmente amorale (del resto uno che si chiama Acheron Hades che altro può fare?) che grazie a una spettacolare invenzione si propone di scorrazzare fra i capolavori della letteratura eliminandone personaggi o stravolgendone il finale.
I dialoghi brillanti, i personaggi veri ed un po' squinternati e le originali invenzioni narrative di Fforde aggiungono la ciliegina sulla torta a un libro che parla di libri non con nozionismo o esibizionismo ma rendendoli veramente parte del racconto, con sincero affetto, riuscendo a generare una genuina curiosità verso gli autori e le opere citate.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il caso Jane Eyre
- Titolo originale: The Eyre Affair
- Autore: Jasper Fforde
- Traduttore: Emiliano Bussolo, Daniele A. Gewurz
- Editore: Marcos y Marcos
- Data di Pubblicazione: 2006
- Collana: Gli alianti
- ISBN-13: 9788871684369
- Pagine: 378
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 17,00
Avendo cancellato il post precedente che conteneva le due recensioni che seguono quella di Polyfilo, ne riporto qui i commenti:
Kelanth ha detto...
Ma che bella recensione... finisce dritto nella Wish-List!
12 marzo 2009 20:54
sakura87 ha detto...
Ossignur, io mi fionderei a rapire Roland (a meno che il nostro non sia un altro livello della Torre a cui riesca ad accedere da solo), e Jaime Lannister delle Cronache del ghiaccio e del fuoco.
12 marzo 2009 22:58
Aryaali76 ha detto...
Altro che wish list, io mi precipito a cercarlo seduta stante! Adoro le variazioni e i racconti in cui compaiono i personaggi di altri libri.
Ah, dimenticavo! Complimenti a Ricciolineri per la recensione
13 marzo 2009 10:39
Eleonora ha detto...
Sìììì, lo voglio leggere anch'io!
13 marzo 2009 11:12