Recensione
Se dovessi definire questo romanzo con una sola parola, userei inevitabilmente il termine "strano".
Strani sono i personaggi, tanto per cominciare: due gay poco convinti ed una donna divorziata che accetta un menage a trois con loro. Strana è la vicenda, strani sono i ragionamenti dei personaggi, con il loro contraddirsi continuamente, partire, fuggire, tornare, fuggire di nuovo. E strana è la via che scelgono, tutti e tre, per il loro futuro. Strani sono agli occhi della gente "normale", perché loro sono tutto meno che una famiglia "normale".
E' un romanzo strano perché alla fine ti lascia uno strano sapore in bocca. Perché, ed è evidente vista la vicenda narrata, puoi pure trovare una strada alternativa da percorrere, una vita vissuta ai confini del mondo e della società, ma non è detto tu riesca ad esserne davvero felice. Del resto, come accade sempre nella vita, c'è chi va e c'è chi resta.
Un romanzo toccante, originale, fuori dagli schemi, che ha presentato al mondo il talento di M. Cunningham.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Una casa alla fine del mondo
- Titolo originale: A Home at the End of the World
- Autore: Michael Cunningham
- Traduttore: Ettore Capriolo
- Editore: Bompiani
- Data di Pubblicazione: 2003
- Collana: Tascabili Bompiani
- ISBN-13: 9788845254444
- Pagine: 368
- Formato - Prezzo: Brossura - 8,50 Euro
Assolutamente uno dei miei libri preferiti, che fotografa una generazione di giovani dediti agli eccessi: in amore, con le droghe, con la vita in generale.
Un romanzo amaro, ma contemporaneamente poetico.
L'ho comprato tempo fa, ma non sono mai riuscito a leggerlo, vedrò di riprovarci..