Recensione
Prima di mettervi a leggere questo libro dovete esserne veramente convinti, se non altro perché questo romanzo non è mai stato tradotto in italiano e bisogna quindi cimentarsi con la lingua originale.
Ne vale la pena? Domanda difficile. Con la Gaskell ho proprio un rapporto complicato perché anche in questo romanzo le tematiche di fondo sono interessanti e sicuramente molto originali rispetto alla letteratura dell'epoca ma non c'è mai una volta che riesca ad affezionarmi sinceramente ad uno dei suoi personaggi, mai una volta che riesca a non sentire una certa insofferenza verso le vicende narrate.
Come promesso dalla quarta di copertina, Margaret Hale è una protagonista originale e anticonformista, una ragazza forte e determinata nelle proprie decisioni, cresciuta in un ambiente quasi aristocratico, ma ha comunque la sensibilità per per cogliere le difficoltà e il disagio sociale della nuova classe operaia frutto della recente Rivoluzione Industriale. Eppure non si riesce a sviluppare una vera empatia nei suoi confronti, la ragazza possiede un che di arrogante e spocchioso che rende faticoso amarla davvero. Tanto per dirne una: è davvero necessario esibire tutto quel disgusto ad ogni proposta di matrimonio, neanche ti avessero offerto di mangiare letame?
Per una buona metà del libro però, gli avvenimenti sono prevalentemente pilotati dal padre della nostra eroina, il quale, per quel che mi riguarda, ha costituito l'elemento di maggior insofferenza verso il libro. Mr Hale è il classico uomo di chiesa che ha sempre insegnamenti da impartire agli altri ma della propria famiglia non capisce nulla. Sposa una donna della buona società, abituata a una vivace vita sociale, e si sorprende risentito quando lei inizia a mostrare qualche segno di insofferenza verso la vita eccessivamente solitaria del paesello di campagna dove lui sceglie di vivere, e per tutta risposta pensa bene di ignorarla sempre di più passando le serate chiuso nel proprio studio. Quando la povera donna proprio non ce la fa più dalla noia, lui invece di accettare un prestigioso incarico che gli avrebbe permesso di cambiare ambiente e pure reddito, si fa venire i dubbi esistenziali, abbandona la Chiesa, e trascina la famiglia nella più squallida e inquinata delle cittadine industrializzate del nord, dove deve guadagnarsi da vivere insegnando a gente che lui stesso disprezza e ha insegnato ai suoi a disprezzare in quanto commercianti. Non avendo il cuore di dare la notizia alla moglie, non volendo farla soffrire, tocca alla figlia diciottenne subire i pianti isterici di mamma e pure organizzare l'intero trasloco. E sempre alla figlia tocca consolare il paparino che passa il tempo a lamentarsi perché ha il dubbio di aver rovinato la vita e la salute dei suoi con la sua scelta. E ci mancherebbe che il paparino prenda in mano la situazione quando la moglie si ammala seriamente e finisce sul letto di morte! Eh no, lui proprio non ci può pensare, perché altrimenti gli viene il dubbio che sia tutta colpa sua e allora meglio passare il tempo seduti a piangere e lasciare che la propria figlia accudisca la mamma morente e il papà lamentevole. E dopo tutti questi sensi di colpa, quando il ricco parente offre a padre e figlia di trasferirsi all'estero in un clima e in una situazione economica migliore, pensate che lui abbia imparato la lezione e accetti? Eh no, ora lui deve restare lì dov'è a soffrire in onore della memoria della moglie... Tanto di cappello a Margaret e al suo amore figliale che non le fa ammazzare il padre dopo i primi capitoli del libro.
Sembra incredibile, ma due personaggi tutto sommato di contorno come i coniugi Hale sono riusciti a guastarmi la lettura di un romanzo che, una volta sparite le due palle al piede, risplende finalmente nei suoi pregi, tra i quali spicca la splendida descrizione del contrasto fra la vita frenetica e razionale del Nord industrializzato e lo stile di vita placido del Sud rurale. Nelle discussioni tra Margaret e Mr Thornton si sente quasi il rumore metallico del cozzare fra due opposte mentalità, una assetata di progresso e guidata dal capitale e l'altra ancorata ai valori arcaici e ai tempi della vita agricola, realtà opposte e apparentemente destinate solo a scontrarsi e mai incontrarsi, a meno che, come i due protagonisti, non imparino ad ascoltarsi e a plasmarsi l'un l'altra.
Molto bella, infine, è anche la capacità della Gaskell di cogliere la difficoltà del rapporto tra padrone e operai, l'inconciliabilità di vedute che li porta a essere quasi sempre nemici giurati e i primi passi del sindacalismo inglese.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: North and South
- Autore: Elizabeth Gaskell
- Editore: Penguin
- Data di Pubblicazione: 2006
- Collana: Penguin Reds
- ISBN: 9780141028125
- Pagine: 576
- Formato - Prezzo: Paperback - Euro 6,99
io mi sono avvicinata a questo romanzo dopo aver visto il MERAVIGLIOSO sceneggiato "north and South" della BBC. E devo dire che avendolo apprezzato molto, ho poi letto il libro assaporando le differenze e le similitudini tra la sceneggiatura e il romanzo originale.
Mi è sembrato meraviglioso poter poi leggere i pensieri dei due personaggi nelle diverse situazioni.
NB: il contrasto tra nord e sud, la condizione dei lavoratori, il rapporto tra Mr Thornton e sua madre, il lento "sciogliersi" di Margareth... nel film è tutto reso alla perfezione! Consigliatissima la visione a complemento della lettura.
Anche io ho visto lo sceneggiato della BBC ed è quello che mi ha spinto a iniziare il romanzo, che devo ancora finire. Per quanto riguarda la presente recensione: è vero che l'orgoglio di Margaret ci impedisce una forte simpatia nei suoi confronti (è da dire che Elizabeth Bennet non è molto diversa, non per nulla ho da poco scoperto una recensione che pone il rifiuto di Elizabeth verso la proposta di Darcy come modello per la proposta di Mr. Thornton a Magaret...), ma questa recensione, anche se aiuta a farci un'idea del romanzo, usa un tono a mio parere troppo poco distaccato dall'opinione personale dell'autore("paparino", tanto per dire): nulla di male ovviamente ognuno è libero, ma un parere così deciso impedisce a chi legge, se non ha letto il libro, di farsi una sua idea...
Elisa
... Aggiunta: questo vale per la descrizione delle due "palle al piede" (mamma e papà), per il resto recensione ottima (ma non dico così solo perché poi parla bene del romanzo!)
Elisa