L'autore
Marco Valenti, architetto, è nato nel 1960 a Roma, dove vive e lavora. Vive di altro ma ha scritto e scrive diverse cose. Passioni semplici: la lettura, la buona cucina (se la cava bene), il buon bere e la buona musica, gli amici selezionati, la Vespa, qualche viaggio, lo sport. Piccole manie le sue collezioni di tartarughe e di tazze formato mug. Gestisce un Blog che vale la pena visitare del nome esemplificativo “LeCoseSonoComeSono” (www.lecosesonocomesono-mv.blogspot.com) in cui parla di argomenti diversi con tono sereno dando prova anche lì di saper raccontare storie. “Un senso alle cose”, il suo primo romanzo, è stato scritto a quattro mani, e due teste, con Paolo Scatarzi che è uno dei suoi amici più cari; “Cinque canti di separazione” è una breve raccolta di racconti; entrambi i libri sono stati pubblicati da Boopen (www.boopen.it). A giugno è uscito “Cometa e bugie”.
Il libro
C'è chi sostiene che eventi eccezionali come il passaggio di una cometa scombussolino equilibri emotivi già labili, senza bisogno di ulteriori spinte. A maggior ragione, se a scorrere in cielo è l'enigmatica Hale Bopp, con la sua coda bifida. È solamente una tesi, ed è priva di riscontri oggettivi scientifici. Il passaggio di Hale Bopp, nella primavera dell'anno millenovecentonovantasette, fu comunque un evento di fine millennio. Ci fu chi mentì sapendo di mentire e chi pensò di dire la verità. Chi iniziò e chi finì. Ci fu chi restò e chi andò via... Tre bugie.
...Per colpa della cometa del marzo millenovecentonovantasette. Le cose con cui fare i conti sono quelle importanti. Le cose importanti non sono mai urgenti. Ed è vero, come è vero, quel che è vero. Quando ci arrivi e ci fai i conti, fino in fondo, ci può anche stare che ti fai male.
L'intervista
Ciao Marco, complimenti per il tuo romanzo Cometa e Bugie.
Grazie Vittoria. È una scommessa che spero di vincere. È un libro autoprodotto con ilmiolibro.it, del Gruppo Repubblica/L’Espresso, e ha solo il passaparola. Può essere ordinato presso tutti i punti vendita Feltrinelli oppure acquistato on line, su Lafeltrinelli.it al link che riporto:
http://www.lafeltrinelli.it/products/2120004496499/cometa_e_bugie/Marco_Valenti.html?aut=927044&cat1=1
Si compone di un romanzo e tre racconti in appendice.
1. Come è nata l’ispirazione che ti ha portato a scrivere Cometa e Bugie?
Volevo rappresentare varie incongruenze del cuore: raccontare storie di faticosa presa di coscienza che, come recita il mio blog, le cose sono come sono. Spesso le persone, magari in buona fede, si raccontano bugie, si rappresentano come non sono e, così facendo, giocano con i sentimenti e con il cuore. Credo che serva prendere le cose per un oggettivo verso e rappresentarsi con coraggio la realtà dei propri sentimenti. L’idea della Cometa è un pretesto ed è chiaro fin da subito. Anzi: l’unico episodio vero è quello dei suicidi di rancho Santa Fe. L’unica cosa di cronaca nel libro. Veramente ci fu un suicidio collettivo commesso dagli adepti di una setta in nome della cometa Hale Bopp. Assolutamente incredibile!
2. Nel tuo romanzo si intrecciano vite, passioni, illusioni, delusioni e desideri narrati con sapienza, delicatezza ma anche molta sincerità. Chi sono per te questi personaggi?
Sono stereotipi di atteggiamenti che, troppo spesso, si vedono in giro.
3. Mi domandavo, leggendo il romanzo, se ognuno di loro rappresenta un lato di te. Come avviene per te l’identificazione.
È una domanda un po’ complessa. Non è un romanzo autobiografico, sia chiaro, ma cerco di respirare con loro, di sentire quel che sentono, di immedesimarmi e, se posso, perdonare i loro grossolani errori: chi non ne commette? Ho provato anche a scrivere in modo diverso quando “in scena” c’era un personaggio piuttosto che un altro, tenendo un tono più lieve quando parlavo di Paola e Pietro.
4. In Cometa e Bugie si parla di amore nel senso più ampio, più vero e anche più brutale. Perché, secondo te, si tende a fuggire, che cosa ci spaventa di più?
Potrei dire, in una parola, che si sfugge dall’impegno. Ci si accontenta, magari, di un piano B. Resta un senso diffuso di inadeguatezza e sentimenti ed emozioni vengono sacrificate alla convenienza.
5. La cometa passa lasciando una scia di emozioni. Qual è, per te, la forma più vera e duratura dell’amore?
Ti ringrazio per la complessità immensa della tua domanda che giro a chiunque abbia la gentilezza di leggerci. L’amore è. Non conosce declinazioni né suggestioni. Non fa prigionieri. Se non è totale non è amore ma altro. Magari calcolo e convenienza, forse pulsione, ma non amore.
6. Luisa e Guido, Agnese e Mario. Che cos’è per te il coraggio e che cosa, a volte, lo fa venire meno nell’animo delle persone?
Quello che ho provato a raccontare è, più che il coraggio, la presa di coscienza. I personaggi sono tutti verosimili. Potrebbero essere i nostri vicini di casa.
7. Pietro e Paola. Le aspettative e il bisogno di condivisione. Forse Pietro cercava una congiunzione mentre Paola una vita da controllare. L’incomunicabilità li ha divisi. Qual è la tua esperienza con l’introspezione e la condivisione?
La vita lascia motivi adeguati per essere introspettivi. Credo di esserlo. Ho imparato sulla mia pelle ad essere introspettivo e a ragionare: a volte ci riesco. Ho un carattere per cui sento molto forte il bisogno di condividere le mie cose, i miei stati d’animo e i miei pensieri. Tornando ai personaggi che hai richiamato, Pietro decide, senza saperlo fino in fondo, che è tempo di mettere su famiglia; Paola va a coronare col matrimonio un suo disegno, forse anche inconscio. Entrambi prendono un abbaglio. Va da sé che la passione abbia un’altra grammatica. Quello che tu dici è vero, e ti ringrazio, ma in realtà non sono tanto diversi: entrambi si raccontano una storia e, almeno all’inizio, ci credono con convinzione. Che lei sia maniaca dell’ordine mentre lui è un “farfallone amoroso” non è poi così importante: non credi?
8. Nel tuo libro si incontrano alcuni personaggi che non riescono a reagire a ciò che accade nelle loro vite. Rimangono soggiogati dal peso degli eventi. Altri invece trovano il coraggio di risollevarsi. Che cos’è, secondo te, la più forte pulsione esistenziale?
Un giorno, ormai parecchio tempo fa, un amico mi ha detto: “Ciascuno ha il dovere di perseguire la propria felicità”. Ecco. Credo che la molla sia provare a realizzare i propri obbiettivi di crescita e di gioia.
9. I tuoi personaggi sono talmente reali e dotati di una sfera psicologica completa da rendere possible un’immedesimazione nelle loro vicissitudini. Qual è il tuo messaggio per i tuoi lettori?
Sono persone che fanno i conti con l’amore, con la passione, con la vita nel bene e nel male: credo che questo aiuti i lettori a voler loro bene. Dalla quarta di copertina: Le cose con cui fare i conti sono quelle importanti. Le cose importanti non sono mai urgenti. Ed è vero, come è vero, quel che è vero.
10. Quali sono i tuoi progetti letterari per il futuro?
Sto per terminare una raccolta di racconti sul tema della parola, del parlare, del comunicare e del negarlo. Molto appagante. Sto anche lavorando ad un evento di presentazione di Cometa e bugie a Roma e credo sia una cosa interessante che superi l’immagine, paludata, della presentazione letteraria (non prendete impegni per l’11 dicembre e tenetevi in contatto, se potete). Spero, anzi, che mi darai una mano a diffondere l’appuntamento. Oltre ci sono un paio di romanzi nuovi, e faticosi, che prenderanno forma. Ce ne è.
bella intervista. domande difficili e risposte non scontate. bravi!
Un'intervista ben formulata per conoscere meglio l'autore.
Credo proprio che l'11 dicembre ci sarò!
bè, faccio fatica a dare un giudizio, forse meglio un opinione, comunque suggestione,conoscendovi devo dire che siete due belle persone, complimenti bella intervista/conversazione. grazie ci fai arrivare una cosa bella!sabina casa
Grazie a Vittoria per avermi fatto domande insolite, pertinenti e intelligenti. Spero che in tanti leggano e facciano leggere questa intervista; spero che in tanti leggano e facciano leggere Cometa e bugie.
Marco Valenti