Recensione
Il secondo romanzo di Cunningham si presenta come un'avvincente saga familiare sullo sfondo della società americana del '900. Cento anni raccontati attraverso tre generazioni. Una famiglia, e una miriade di personaggi diversi, con le loro storie, i loro pensieri, le loro ossessioni, paure, angosce. I loro amori traditi, quelli finiti, e quelli sopravvissuti.
Pur essendo il romanzo che mi piace di meno - la prima parte, relativa all'odioso capofamiglia, mi ha annoiato - è una grande prova di capacità letteraria. Tanto per cominciare, può sembrare una pretesa difficile e ingenua quella di raccontare cento anni di storia americana attraverso le vicende di una famiglia. Eppure, Cunningham ci riesce benissimo. Ha una straordinaria capacità di regia: pur essendoci una dozzina di personaggi, riesce a muoverli tutti, a disporli sulla scena, senza dimenticarne qualcuno, tutti vengono sempre caratterizzati a dovere. Sono personaggi profondissimi e assolutamente tridimensionali, diversissimi tra di loro: la gamma delle emozioni umane che viene qui suscitata e rappresentata è praticamente infinita.
Per il resto, mi unisco alle critiche che sovente vengono espresse su questo romanzo: una minore eleganza rispetto a "Le Ore" - del resto, si tratta pur sempre del suo secondo romanzo - e soprattutto una certa esagerazione nelle vicende - si tocca continuamente il tragico. E' comunque un romanzo che colpisce, che lascia qualcosa, e col tempo sono sicuro che, per la sua impressionante fotografia del novecento statunitense, il suo valore verrà esaltato.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Carne e sangue
- Titolo originale: Flesh and Blood
- Autore: Michael Cunningham
- Traduttore: E. Capriolo
- Editore: Bompiani
- Data di Pubblicazione: 2002
- Collana: Tascabili Bompiani
- ISBN-13: 9788845251573
- Pagine: 394
- Formato - Prezzo: Brossura - 9.20 Euro
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