Recensione
Un anobiiano mi aveva proposto uno scambio, ma il libro offerto l'avevo già: ho spiato tra i suoi scambiabili e sono rimasta colpita da questo Diario di un licantropo: di solito preferisco i vampiri, ma dopo Ragazze lupo di Millar ho allargato le mie frequentazioni.
Quando ho avuto il libro in mano, il mio entusiasmo si è un po' smorzato: non avevo notato che l'autore fosse italiano e la casa editrice non proprio nota. Avevo avuto un paio di pessime esperienze con autori italiani pubblicati da piccoli editori, quindi ho la tendenza ad essere diffidente: avevo trovato luoghi comuni, banalità e allo stesso tempo esagerazioni "ma quanto sono bravo a scrivere", argomenti che pur interessanti venivano trattati in modo epidermico, personaggi che sembravano usciti dal Grande Libro dei Nomi edizione 1920...
Invece Lunaris mi ha sorpresa, e non è facile visto tutti i libri che divoro e la mia passione per mostri e affini. Dopo il disagio iniziale di una scrittura sincopata mi sono ritrovata a pensare "diavolo, sono nella testa di un licantropo!!!". Esperienza unica, strana, che mi ha tenuta col fiato sospeso fino all'ultima pagina. Se dapprima facevo quasi fatica a seguire il ritmo dei pensieri di Lika, un po' alla volta ne sono entrata quasi in sintonia e riuscivo a immaginare la stessa ansia, le stesse paure, sul volto e nei movimenti del protagonista, nervoso, scattoso, teso come una corda di violino.
L'orrore che possiamo provare di fronte a un efferato omicidio non è nulla in confronto al dubbio lacerante di poter esserne il colpevole, senza saperlo: perdere il controllo di sé fino all'amnesia di quei momenti minerebbe la salute mentale di chiunque. Lika non si perde d'animo, affronta di petto una situazione che non capisce e in cui non avrebbe mai voluto trovarsi: cerca di capire cosa gli sta accadendo, desidera poter se non controllare la propria metamorfosi, almeno mantenere una certa coscienza che gli possa permettere di sapere. Sapere se è ancora il solito ragazzo un po' schivo, o se è un assassino.
Catapultato in una nuova dimensione, i rapporti con chi gli sta vicino cambiano in modo radicale: gli esseri umani, da potenziali amici, diventano potenziali prede. E se una di questi è una ragazza dolce e ribelle, che fare? Il dissidio tra il desiderio di conoscerla e il terrore di poterle fare del male che vive Lika contagia il lettore, che come lui si trova lacerato dalla speranza che la parte umana riesca a prendere il sopravvento sulla bestia.
La parte più gustosa del romanzo sono le innumerevoli metafore che Lycas sceglie: immagini concrete e azzeccate, talvolta paradossali o iperboliche, che rendono ancora più vivo questo racconto surreale. Sguardi che bussano alle spalle, gradini masticati con le gambe, frustate di rabbia.
D.F.Lycas narra con passione e convinzione una storia che potrebbe essere la sua, vissuta sulla propria pelle, tanto da mettere in dubbio la certezza che i licantropi siano solo esseri fantastici.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Lunaris. Dal diario di un licantropo
- Autore: D.F. Lycas
- Editore: Todaro
- Data di Pubblicazione: 2009
- ISBN-13: 9788886981798
- Pagine: 160
- Formato - Prezzo: Brossura - 14,00 Euro
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