Recensione
Piccolo trattatello di estetica musicale in cui Baricco ci vuole spiegare la decadenza della musica colta, cioè vuole scandagliare a fondo i perché e i percome nessuno ascolti più musica classica, e insiste molto anche nella ricerca del perché questa povera, dimenticata, bistrattata e malconsiderata musica classica non riesce a modernizzarsi lei stessa, e a farsi capire da noi.
Questo è l'intento: solo che Baricco lo persegue con un linguaggio che di chiaro, semplice e moderno ha veramente ben poco. Ovvio che Baricco non è Moccia: non mi aspettavo certo una scrittura cristallina e lineare, da manuale di grammatica. Ma nemmeno tutto questo inutile celebralismo, tutte queste metafore che ti stordiscono e fanno si che tu stai li, leggileggileggi ma alla fine non hai capito niente. Paradossalmente per me l'unica parte chiara è quella un po' più tecnica, dove spiega a grandi linee come funziona l'antitesi tensione-distensione tonale nella musica classica. Ma probabilmente solo per chi ha già una minima infarinatura di questi discorsi teorici sui massimi sistemi dell'Armonia occidentale classica può essere comprensibile.
Ardito ed interessante il paragone Mahler-cinema, che però alla lunga non funziona, è stiracchiato e raffazzonato; onore comunque al merito di averci provato.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin
- Autore: Alessandro Baricco
- Editore: Feltrinelli
- Data di Pubblicazione: 1999
- Collana: Universale Economica Feltrinelli
- ISBN-13: 9788807721373
- Pagine: 89
- Formato - Prezzo: Tascabile - Euro 6,50
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