Recensione
Quindici uomini sulla cassa del morto,
Yo-ho-ho, e una bottiglia di rum per conforto!
Satana agli altri non ha fatto torto,
Con la bevanda li ha spediti in porto.
Yo-ho-ho, e una bottiglia di rum per conforto!
Sulle note di questa celebre canzone si spense la vita dell'avvinazzato capitano J. Flint, il terrore dei sette mari.
*
Jim Hawkins, giovane e astuto figlio di locandiere, rimane coinvolto suo malgrado nelle conseguenze che succedono la fine di Billy Bones, ex pirata morto proprio nella sua bettola, cui ha trafugato un pacchetto apparentemente senza importanza. Sfuggito all'attacco di sconosciuti malfattori, che mettono a ferro e fuoco la locanda, Jim consegna l'incarto al Dottor Livesey e al Conte Trelawney: esso contiene un diario e soprattutto una mappa. Detto, fatto, gli ambiziosi gentiluomini inglesi allestiscono una spedizione, affidata al capitano Smollet, e poco dopo l’Hispaniola prende il mare alla volta dell'Isola del Teschio, situata in un punto imprecisato dell'Oceano Atlantico, con Jim imbarcato quale mozzo, emozionato in vista delle sicure avventure. Senonché il cuoco di bordo, Silver...
Ispirandosi alle avventure di Robinson Crusoe e alle cronache sulla pirateria che infestava i Caraibi alla fine del Settecento, Stevenson scrisse questo romanzo ispirandosi a una mappa che disegnò per il figliastro, cui è dedicato il libro. Un onesto romanzo di formazione per ragazzi d’altri tempi, come non sanno più scriverne, e che a giuste ragioni è sopravvissuto ai secoli ed è tuttora uno dei più conosciuti classici del genere.
Volendoci astenere dalle etichette che, naturalmente, lasciano il tempo che trovano, L’isola del tesoro è un appassionante romanzo d’avventura che può essere letto e apprezzato a ogni età: ha ispirato fumetti, fiction e cartoni animati, ha scolpito nell’immaginario comune personaggi del calibro di Jim, del dottor Livesey e, soprattutto, dell’indimenticabile, feroce, voltagabbana Long John Silver, il capostipite della figura del pirata come la conosciamo oggi. Una sola gamba, stampella, pappagallo sulla spalla, pipa in bocca, Silver è il pirata dei pirati, e non c’è ma che tenga.
Mappe, bende, bauli e pale, paludi, scheletri: non ci sono storie, Stevenson è il precursore di uno dei generi d’avventura più conosciuti e apprezzati. Lo scrittore ci teletrasporta attraverso l'oceano nell'Isola del Teschio, dove si contrapporranno la civiltà dei gentiluomini inglesi, barricati in un fortino, ma sempre con la bandiera del Re dignitosamente issata, e la barbarie di una ciurma ammutinata e pronta a tutto pur di riottenere la mappa del tesoro. Nel mezzo si staglia la profonda figura di Long John Silver, dai modi civili eppur pronto a ogni efferatezza, malvagio e insinuante, che più che perseguire il codice dei pirati ne possiede uno tutto suo.
Ammainate le vele, lettori, e salpate col vento del nord per un’avventura che vi riporterà all’epoca in cui saltavate sui letti con una bandana in testa e una gruccia in mano, dopo aver nascosto in fondo al letto gli orecchini di vostra madre. E se non siete mai passati per una tale epoca, sventurati voi!
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L'isola del tesoro
- Titolo originale: Treasure Island
- Autore: Robert L. Stevenson
- Traduttore: Ambrosini R.
- Editore: Garzanti
- Data di Pubblicazione:2007
- Collana:I grandi libri
- ISBN-13: 9788804527954
- Pagine: 237
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 8,50
Favoloso! Quanto mi sono divertita a leggerlo! E ringrazio il cielo di averlo preso in mano a 25 anni suonati, perché prima forse non l'avrei gradito allo stesso modo. Appena smaltisco la pigna purulenta che sta sul comò, mi sa che me lo rileggo ;-)
Io l'avevo letto in versione ridotta da bambina, l'ho ripreso in mano adesso e l'ho adorato :D
Che pigna hai sul comò?
Di tutto, se vai nel mio scaffale di aNobii e selezioni i non letti- non iniziati li trovi, saranno una ventina -.-
Io rileggo libri che mi piacciono anche quando ho roba nuova :D specialmente in momenti di stress, mi rilassa leggere libri che mi sono piaciuti molto.