Recensione
Mike Noonan ha recentemente perso l’adorata moglie Jo, morta di aneurisma a soli trentotto anni in una cocente mattinata estiva. La sua carriera di noto scrittore pare essersi arrestata lì, posto che la semplice vista dell’applicazione Word 6 gli causa violenti attacchi di panico e non riesce più a scrivere niente di più coerente di una lista della spesa.
Sogni (a volte incubi) ricorrenti lo spingono a trasferirsi temporaneamente nella sua casa al lago, nel Maine, a poche miglia da Castle Rock: Sara Laughs, così viene comunemente chiamata la vecchia casa in legno in cui si è rifugiato, è ancora piena di ricordi di Jo, ma pare giovare all’ispirazione di Mike, almeno finché non iniziano a verificarsi strani fenomeni che soprattutto hanno a che fare con le lettere magnetiche del frigorifero. L’incontro-scontro con Ki, sfuggita alle braccia della bella Mattie, lo impegna inoltre in una dura battaglia legale al fianco della ragazza contro un magnate dell’informatica, Max Devore, testardamente intenzionato a ottenere la custodia della nipotina.
E persino Sara Laughs sembra spingerlo in quella direzione…
Poetico ed emozionante. Questi sono i primi due aggettivi che mi vengono in mente quando ripenso alla lettura di questo splendido libro. Specularmente a Lisey (piccola chicca: la protagonista di Lisey, in quel romanzo, ascolta un audiolibro di Mike Noonan), contiene un tentativo di rielaborare il lutto di una persona amata che tocca vette liriche tra le più alte in tutta la produzione Kinghiana. E’ uno dei romanzi in cui l’autore sfiora, credo, il massimo della sua capacità espressiva, complice anche l’uso, esempio quasi unico in tutta la bibliografia dell’autore, della prima persona. Mike è uno dei personaggi migliori usciti dalla penna del Re, vivido e profondo, e la sua storia contiene un vasto campionario di espressioni umane: amore coniugale, amore paterno, desiderio e affetto, odio, terrore e immaginazione. Le descrizioni degli ambienti, in questo libro più che altrove, sono particolarmente evocative: una vera poesia in prosa. E la rappresentazione di alcuni eventi fa veramente accapponare la pelle, ma questa non è una novità, trattandosi pur sempre di Stephen King.
Avete presente le miniature? Ecco. Credo che Mucchio d’ossa sia ciò che più si avvicina a una miniatura che contiene meravigliosi frattali dell’opera omnia kinghiana: c’è la riflessione sul lavoro dello scrittore, qui più minuziosa che altrove; c’è tutta la profondità di un sentimento d’amore verso la propria moglie che travalica i confini tra la vita e la morte; c’è l’amore verso una piccola creatura da proteggere da parte di un uomo che non è riuscito ad aver figli; c’è il soprannaturale, che inizialmente gratta alla porta della vita reale con il mignolo, magari in sogno, poi bussa, quindi la prende a calci e infine la sfonda a spallate; c’è perversione umana a palate, folle crudeltà razzista e prevaricatrice, l’eterna lotta tra il potente e il debole; c’è l’angolo oscuro in ognuno di noi, anche nel più insospettabile, pronto a emergere in un momento di debolezza.
Tutti questi temi noti al Fedele Lettore li ritroviamo in questo romanzo di seicento pagine, ben altro che una semplice storia di spiriti.
Giudizio:
+4stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Mucchio d'ossa
- Titolo originale: Bag of Bones
- Autore: Stephen King
- Traduttore: Tullio Dobner
- Editore: Sperling & Kupfer
- Data di Pubblicazione: 2001
- Collana: Super Bestseller
- ISBN-13: 9788882742171
- Pagine: 607
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 11,90
Ho letto questo libro un paio di mesi fa, forse anche di meno e devo dire che mi è piaciuto tuttavia ho notato molte somiglianze con Duma Key, sempre di King, uscito però molto + di recente...
In effetti anch'io ho trovato qualche parallelismo: probabilmente è il trasferimento in una casa piena di misteri =) Credo che Mucchio d'Ossa, però, sia decisamente meglio di Duma Key, prima di tutto per la maturazione espressiva.
lo lessi anni fa, uno dei miei King preferiti. Non ho letto Lisey, ma ai tempi notai un richiamo Ralph Roberts e Joe Wizer di Insomnia. Ma King adora questi giochetti...
Sì, sì, sono i soliti LinKing volti a strizzare l'occhio al Fedele Lettore ;)
A parte Ralph, cita anche lo scrittore Thad Beaumont (quello di La metà oscura) e il protagonista del libro che Mike Noonan scrive nella casa sul lago si chiama Ray Garraty come il protagonista della Lunga Marcia...
Coglierli mi fa sentire sempre elettrizzata, come se avvenisse un piccolo contatto tra me e King.
Complimenti per le recensioni...
finisco di leggermi anche quelle più vecchie!!!
ti aspetto nel mio blog...
un abbraccio