La comicità di Ammaniti sa cogliere i vizi e le poche virtù della nostra epoca. E nel sorriso che non abbandona nel corso di tutta la lettura annegano ideali e sentimenti. E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civiltà fatua e sfiancata. Incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.
Recensione
Cosa unisce una setta di satanisti della domenica dei castelli romani, uno scrittore di successo dello showbiz italiano, un megaparco della periferia romana e una schiera di atleti russi rimasti agli anni Sessanta?
Nulla. Ed è questo il problema dell'ultimo romanzo di Ammaniti.
Troppe trame si mescolano senza fondersi in modo organico. Rimane buona l'attitudine descrittiva dello scrittore: in particolare le atmosfere un po' dark del gruppo di adoratori del diavolo risulta riuscita, soprattutto nei risvolti famigliari e personali del capo della setta, Mantos. Nel complesso però il totale della storia non regge.
Soprattutto non convince il tentativo di coniugare all'affresco sociale il filone della critica contro tutto l'ambiente dello spettacolo e dell'editoria che fa dell'apparire garanzia indispensabile per l'essere: i personaggi risentono troppo dei clichè che i mass media hanno propinato e propinano su vicende à la Corona&C., appaiono, appunto, essi stessi inconsistenti e vacui, e per questo non convincono, mancano di spessore anche là dove l'intento sembra proprio quello di dimostrare che non ne hanno.
Quest'andamento caricaturale e oscillante, che caratterizza il personaggio dello scrittore di successo Fabrizio Ciba, finisce per travolgere anche la parte più genuinamente pulp del romanzo, quella che ruota attorno alle Belve di Abaddon e al loro capo, il mobiliere Saverio Moneta in arte Mantos.
La superficialità dell'affresco di una Roma mondana e burina, la stessa che in altri romanzi di Ammaniti rimaneva a galla grazie all'abilità descrittiva, in questo caso non resiste all'ampiezza della struttura narrativa e finisce per annegare insieme agli invitati del megaparty supercafone dell'immobiliarista Sasà Chiatti a Villa Ada.
Dettagli del libro
- Titolo: Che la festa cominci
- Autore: Niccolò Ammaniti
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2009
- Collana: Stile Libero Big
- ISBN-13: 9788806191016
- Pagine: 331
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 18,00
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