Recensione
Recensire questo libro, purtroppo semi-introvabile, per me è qualcosa che assomiglia a un omaggio alla memoria. Alla memoria della me stessa che muoveva i primi passi nello straordinario mondo della lettura, alla memoria della persona che quei primi passi me li ha fatti fare tenendomi per mano con cura infinita.
Una città come Alice è una storia di guerra e non solo. È anche una storia di straordinario coraggio, perseveranza e forza d'animo. Prendendo le mosse da un fatto realmente accaduto, lo scrittore plasma una vicenda appassionante e umana, un inno alla libertà e alla volontà, ci dice che ciascuno di noi, per quanto in basso possa cadere, può avere la forza di rialzarsi, ricominciare e plasmare la sua vita.
Ma Una città come Alice non è soltanto questo, è una splendida storia d'amore, delicata e profonda, che resiste nonostante gli anni e il dolore di ricordi atroci.
Voce narrante, dietro la quale si riconosce l'autore, è Noel Strachan, un avvocato inglese piuttosto avanti con gli anni, fidecommissario dell'enorme eredità di un ricchissimo e strambo invalido scozzese. La seconda guerra mondiale è finita, ma ha lasciato profonde cicatrici nell'animo di tutti e Strachan, vedovo e solo, trascina con poco entusiasmo la sua esistenza fino a quando rintraccia, finalmente, l'unica erede di quella fortuna: una giovane donna che si chiama Jean.
Ed è proprio lei che racconta al vecchio avvocato la sua storia e quella di un gruppo di ottanta fra donne e bambini costretto a marciare da un capo all'altro dell'isola di Sumatra, per arrivare ad un fantomatico "campo per donne" che non è mai esistito. Pian piano, Jean si conquista il rispetto e l'ammirazione del vecchio avvocato, al quale dovrà rendere conto della gestione del denaro sino al compimento del trentacinquesimo anno, e lo rende partecipe degli usi cui vorrebbe destinare la sua eredità.
Donna pratica e con la testa sulle spalle, lei utilizzerà quei soldi prima per aiutare il villaggio malese che l'ha accolta, insieme alle sue compagne di sventura, fino alla fine della guerra e al rimpatrio, costruendo un pozzo e un lavatoio.
E proprio lì succederà un miracolo: scoprirà che l'uomo che per tanti anni le è rimasto nel cuore, il ranger australiano Joe Harman, crocifisso e fustigato per aver aiutato lei e le sue compagne, è sopravvissuto alla tortura.
Così, volerà sino in Australia sulle tracce di quest'uomo. Lo troverà e trasformerà la sonnolenta Willstown in "una città come Alice", il posto in cui vivere insieme a Joe.
Shute è uno scrittore immenso e trovo che sia un peccato che non venga ristampato nel nostro paese: la sua penna è delicata e incisiva, profondamente partecipe del dolore quando si tratta di descrivere le sofferenze e le piaghe della guerra, senza mai scadere nell'orrore gratuito. Pagine e pagine che ti restano nel cuore, un capolavoro della letteratura internazionale.
Dettagli del libro
- Titolo: Una città come Alice
- Titolo originale: A Town Like Alice
- Autore: Nevil Shute
- Traduttore: Ada Fosco
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 1973
- Collana: Gli Oscar
- Pagine: 328
- Formato: Tascabile
Pensa che io l'ho letto in versione "bignami" in una raccolta del Reader's Digest!!! E nonostante il sunto mi era piaciuto.
Senza dubbio è un gran libro. Io non me ne stanco mai e mi piacerebbe molto che venisse riproposto perché è un autore che senz'altro merita.
Perché non lo ristampano? Merita è bellissimo!
Indimenticabile lettura ke mi ha fatto innamorare dell' Australia. Ho visto anche lo sceneggiato che hanno realizzato moltp bene . Mi spiace di nn trovare il libro me l'aveva prestato una cara amica e poi l'avevo preso in prestito in livreria .
Io sto leggendo "l'ultima spiaggia " , ho miracolosamente trovato il libro in un banco di libri usati! Nevil Shute scrive davvero bene e il libro é bellissimo! Spero di trovare anche altri titoli
Mery
Libro meraviglioso, letto tanti anni fa ma ancora nel mio cuore