27 giugno 2009

Mia cugina Rachele - Daphne Du Maurier

Cornovaglia, prima metà del '900. Philip rimane orfano dei genitori ancora bambino e viene adottato dal cugino Ambrose, nobile e proprietario terriero di mezza età. Ambrose vive solo col nipote nella tenuta di campagna in cui sembra non accadere mai nulla che possa interrompere una vita tranquilla e prevedibile, fino al giorno in Ambrose decide di recarsi in Italia per ragioni di salute. Durante il suo viaggio, l'attempato nobile entra in contatto con Rachele, lontana parente acquisita della sua famiglia, che egli descriverà nelle lettere al cugino Philip come "tua cugina Rachele". Ambrose, che aveva sempre ritenuto di poter vivere molto felicemente anche senza avere una compagna, si innamora perdutamente di Rachele e decide di sposarla mentre si trovano ancora in Italia. Da quel momento le lettere a Philip si fanno sempre più cupe e angosciose e vanno di pari passo con un netto peggioramento della salute che culminerà nella sua morte. Ormai ricca e vedova, Rachele decide di recarsi in Cornovaglia a vivere in ciò che è ormai di diritto la propria dimora e dove incontrerà Philip che inizierà ad essere tormentato da sentimenti contraddittori nei suoi confronti. Egli si troverà infatti ad alternare momenti di odio in cui la ritiene responsabile della morte di Ambrose ad altri di passione in cui la compatisce ritenendola vittima di una vita ingiustamente dura. Purtroppo Rachele è una donna ambigua che non darà mai la possibilità a Philip di comprendere chiaramente i propri sentimenti e sarà proprio questo lato sfuggente e ingannevole della sua personalità che condurrà alla tragedia finale.

Recensione

Mia cugina Rachele è un noir di altissimo livello. Daphne Du Maurier ha infatti un'abilità assolutamente unica nel creare un crescendo di tensione, di ansia e di dubbio in chi legge i suoi romanzi. Oltre all'assoluta originalità dell'intreccio, l'autrice riesce a presentare il quadro psicologico di una donna ambigua, misteriosa e incomprensibile senza tralasciare mai nessun particolare. La malvagità non è espressa tramite azioni esplicite ma piuttosto attraverso delle non-azioni, dei mancati avvenimenti, delle parole non dette. Tutto può essere vero così come il suo contrario.
Chi si innamora di Rachele è come se ricevesse una maledizione. Perché lei è una donna che non lascia scampo, che spinge chi le sta attorno a perdersi nel labirinto dei propri dubbi mentre nulla sembra mai riuscire a turbarla. Rachele costringe le sue vittime, prima Ambrose e poi Philip, a rimanere schiacciate sotto il peso dei propri dubbi e dei propri sospetti, poiché nessuna accusa fa presa su di lei. Rachele non si lascia coinvolgere, è una donna gelida ed egoista che ha imparato fin da molto giovane a manovrare gli uomini giocando sulla sottile linea di confine tra compassione e desiderio. Le persone attorno a lei soffrono cercando di comprenderla, di giustificarla, di dare una spiegazione alle sue azioni, mentre Rachele prova quasi pietà per degli esseri che si dibattono nel groviglio dei propri sentimenti. Lei non prova mai nulla per nessuno, è al di sopra di ogni emozione, non conosce la paura perché ritiene di vivere in una realtà totalmente soggetta al suo dominio. Purtroppo, però, l'intensità della passione e della rabbia di un ragazzo giovane come Philip presenta dei lati incontrollabili che Rachele, abituata a manipolare uomini ben più vecchi di lui, non aveva saputo prevedere. E sarà proprio l'eccessiva fiducia nelle proprie capacità che condurrà al peggior epilogo possibile, lasciando dietro di sé una realtà sospesa e senza tempo, carica di dilemmi destinati a non trovare mai una risposta.

Dettagli del libro

  • Titolo: Mia cugina Rachele
  • Titolo originale: My Cousin Rachel
  • Autore: Daphne Du Maurier
  • Traduttore: Morpurgo M.
  • Editore: Il Saggiatore
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • Collana: Tascabili Narrativa
  • ISBN-13: 9788856500363
  • Pagine: 303
  • Formato - Prezzo: Brossura - 10,00 Euro

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