L'uomo dei cerchi azzurri - Fred Vargas

"Victor, malasorte, il domani è alle porte". E' la frase che delizia i parigini. Compare da quattro mesi intorno ai misteriosi cerchi azzurri tracciati col gesso di notte sui marciapiedi. In mezzo al cerchio un tappo di birra, una chiazza di vomito, un accendino, una cacca di cane... Giornalisti e psichiatri discettano. Adamsberg pensa invece che non ci sia proprio niente da ridere. Lui lo sa, lo sente, che nei cerchi c'è crudeltà. E aspetta. Che in mezzo al cerchio azzurro compaia il primo cadavere.

Recensione

Viene da pensare che tutto sommato non è poi così strano che una sagoma come Adamsberg abbia l'occhio clinico per riconoscere un maniaco: con tutte i suoi tic e le sue idiosincrasie! Un cieco incattivito dalla vita, una scienziata bislacca, un ispettore intelligente ed etilista, un commissario geniale e indecifrabile sono i personaggi del primo giallo in cui si vede Adamsberg, fresco di trasferimento sulle rive della Senna dalle retrovie della provincia pirenaica, indagare a fianco di Danglard, sulle orme del mistero dei cerchi azzurri apparsi sui marciapiedi parigini. Presto i legami tra queste figure si mostreranno meno casuali di quanto non appaia, considerazione che vale per tutto il resto della narrazione: nulla è lasciato al caso, sotto questa sembianza sfuggente si nasconde dietro la maschera svanita delle stranezze di Adamsberg.
"Il caso non è che l'effetto noto di una causa ignota", commenterebbe monsieur Voltaire senza fare il benché minimo plissè!
Solo il commissario strambo riconosce, o intuisce, il disegno criminoso in agguato dietro quella che sembra una performance metropolitana di arte contemporanea: i cerchi azzurri tracciati col gesso sulle strade durante la notte, nei vari arrondissement della capitale, sempre con il solito messaggio. Solo lui si rende conto che la macabra frase non reca sovrasensi legati al recupero della coscienza collettiva dei "non luoghi" di passaggio, come propongono i soliti esperti da salotto televisivo, ma nasconde un pericolo ben più concreto.

Tra le brume della mente di Adamsberg, che attraggono dolcemente situazioni e persone che lo circondano, si mescolano i suoi ricordi, le sue vicende sentimentali alla ricerca del tesorino Camille, e gli indizi sulla catena di omicidi legati ai cerchi azzurri. Il ruolo dei comprimari è svolto egregiamente dalla regina Mathilde, oceanografa dalla mentre oscura come gli abissi che scruta per lavoro e tuttavia ignara di ciò che accade in superficie, trait d'union tra passato e futuro, e dalla spalla Danglard, padre affettuoso di cinque figli, che, dopo le prime incertezze e nonostante non riesca a seguire gli involuti processi mentali di Adamsberg, decide di fidarsi del suo istinto stravagante e del suo fiuto investigativo.
Le paturnie esistenzialiste del commissario, nelle indagini e in amore, il suo stile trasandato (tutto il contrario del suo quasi conterraneo, il raffinato e simmetrico Hercule Poirot, belga ma di madre che più britannica non si può), le peregrinazioni notturne di Mathilde armata di basco e taccuino, l'atmosfera fumosa e buia delle brasserie e delle fermate del metrò riescono a creare una piacevole atmosfera complessiva, mascherando o almeno mettendo in secondo piano alcuni punti critici dell'intreccio giallo.

Cosa significa lo strano ritornello dei cerchi? Possibile dedurre tanto da una rivista di moda? Basta un travestimento pur buono per ingannare tante persone? Il congegno è ancora quello del classico giallo à la Christie, l'investigatore si basa su una rete di paragoni e analogie, confrontandoli con il proprio bagaglio empirico. Ma l'orizzonte è quello di Parigi, e anche Vargas val bene una messa!

Dettagli del libro

• Titolo: L'uomo dei cerchi azzurri
• Titolo originale: L'homme aux cercles bleus
• Autore: Fred Vargas
• Traduttore: Yasmina Melaouah
• Editore: Einaudi
• Data di Pubblicazione: 2007
• Collana: Einaudi Tascabili
• ISBN-13: 9788806196363
• Pagine: 238
• Formato - Prezzo: Brossura - 11,00 Euro