Recensione
La Sultana Bianca non è solamente un libro avvincente, appassionante e decisamente interessante dal punto di vista culturale, ma rappresenta anche la possibilità e il diritto a una biografia di personaggi straordinari e realmente esistiti.
Naksh-i-dil, che significa “labbra ricamate” ma anche “lingua silenziosa”, è il nome che il Sultano Abdullahmid aveva scelto per la sua nuova favorita in quanto “la giovane cristiana mormora continuamente senza alzare mai la voce”. In realtà Naksh-i-dil pregava continuamente per la salvezza della propria anima lontana, come ormai si trovava, da tutti gli insegnamenti che le erano sempre stati impartiti e soprattutto dal concetto di purezza. Sola, senza amici, in un luogo imprecisato a metà tra un convento senza Dio e una prigione, circondata da persone ostili e di cui non capiva la lingua, Naksh-i-dil seppe sopravvivere nel luogo più sacro ma anche più pericoloso per una donna. L’Harem, con le sue terme, i sui vapori, i suoi rituali, l’esaltazione del corpo e la preparazione a divenire un’amante regale, era sinonimo di dannazione eterna per la giovane creola che, prima di venire rapita, si preparava ad abbracciare la vita monacale in qualità di “umile serva del Signore”.
Tuttavia, dietro l’apparente lentezza che scandiva le oziose e inesorabili giornate, la vita nell’harem poteva divenire all’improvviso spietata ed incredibilmente crudele. Specialmente quando una delle favorite del Sultano rimaneva incinta di un possibile erede al trono. Omicidi, tradimenti, punizioni esemplari, potere, avidità e lussuria fanno da sfondo ad una storia assolutamente originale nei contenuti.
Una storia che ci riporta gli usi e costumi di un paese ormai lontano nel tempo e nello spazio, con le sue vicende umane, le sue storie d’amore, di lealtà, di fedeltà e di amicizia. Il lettore viene condotto attraverso trent'anni della vita di una donna che riuscì, da schiava, ad elevarsi al ruolo di regina nel luogo più segreto e vitale di un impero che a fine ‘700 era immensamente vasto e si estendeva dall’Occidente fino alla Russia. Questa non è solamente la storia di una ragazza creola rapita e venduta in un’epoca ormai remota in cui destini simili al suo non erano purtroppo inusuali, bensì di una donna che riuscì a sopravvivere a circostante durissime elevandosi al rango di Sultana e lasciando nella propria gente un’impronta profonda e duratura.
Dettagli del libro
- Titolo: La Sultana Bianca
- Titolo originale: Validé
- Autore: Barbara Chase Riboud
- Traduttore: Roberta Rambelli
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 1987
- ISBN-13: 9788804333845
- Pagine: 320
- Formato - Prezzo: Brossura - 7,23 Euro
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