17 giugno 2009

Intervista a Lara Manni, autrice del romanzo "Esbat"

Lara Manni ha trentadue anni e scrive fanfiction. Il suo blog è www.laramanni.wordpress.com


Il libro:

Ha cinquant'anni, disegna manga, è conosciuta con il nome di Sensei - maestra - e ha fan sparsi ovunque nel mondo. Inventa storie piene di buoni sentimenti ambientate in mondi fantastici, e da anni disegna La leggenda di Moeru, un manga di successo planetario di cui ora si sta accingendo a finire le ultime tavole. La Sensei è una donna superba che gestisce il proprio successo con orgoglio e sapienza: poche apparizioni pubbliche la avvolgono in un'aura di mistero e le permettono di non entrare in contatto coi propri lettori che disprezza profondamente. Una notte di luna piena, proprio mentre sta per mettere la parola fine al suo manga più celebre, riceve la visita di un ospite inatteso: è Hyoutsuki-sama, principe demoniaco antagonista di Moeru. La Sensei crede di essere impazzita, ma ben presto si convince che Hyoutsuki-sama è un'entità reale, che ha abitato per anni il mondo che ha creato e che ora ha attraversato per reclamare un finale diverso. La Sensei se ne innamorala l'amore con lui e gli propone un patto: un finale diverso in cambio di altri sei mesi in cui il demone verrà richiamato e sarà a sua disposizione per una notte al mese. Per far ciò è necessario eseguire un rito - Esbat - che richiede alla Sensei di sacrificare parti del proprio corpo. Dopo essersi tranciata alcune dita di una mano e di un piede, la Sensei decide di "sacrificare" i propri fan, che attira a casa con la promessa di un disegno autografo. 


Intervista:

1. Intanto ciao, Lara, e grazie per la tua disponibilità.
Grazie a te! Senza i lettori, cosa sarebbe mai un libro?

2. Volevo iniziare porgendoti i miei complimenti per il tuo primo traguardo: già passare dall’Erika Fanfictions Page alla Feltrinelli non è esattamente da tutti. Puoi raccontarci com’è andata?

Così: un lettore della fan fiction ha passato il link a una persona che lavora nell'editoria e che si è interessata della storia sia presso un agente che presso la casa editrice. Poi ci ho lavorato molto: per passare dalla fan fiction al romanzo sono state necessarie cinque stesure, anche se la storia in sè non è cambiata moltissimo, in apparenza. E' stato un lavoro di linguaggio e di psicologia dei personaggi, soprattutto.

3. Una domanda un po’ banale: come ti è venuta l’idea per la tua storia?

Non è banale, anzi è divertente. L'idea è venuta chiacchierando via mail con un'amica e commentando un manga, uno dei molti che a metà della storia sterzano verso la chiave "e tutti divennero buoni e vissero felici e contenti". Le ho scritto: "immagini cosa accadrebbe se un personaggio entrasse dalla finestra e...?". Ecco.

4. Qual è il tuo personaggio preferito del romanzo? E quello che è stato più difficile delineare?

Forse la mia preferita è la Sensei. Perchè è un personaggio ambiguo, sicuramente negativo, sicuramente crudele, ma anche colmo di infelicità. E di potere. E di frustrazione. L'ho amata molto, mentre scrivevo, proprio per questo. Il più difficile è Yobai, senza dubbio. Perchè non volevo in nessun modo delineare il solito "cattivo": volevo che fosse plausibile, volevo che ci si potesse identificare in lui mantenendo contemporaneamente le dovute distanze. In assoluto, i personaggi non umani sono complessi: perchè assumere il punto di vista di un Demone, per me, significa pensare in un altro modo e agire in un altro modo. Anche parlare con un ritmo diverso. Vedere con altri occhi. Non è proprio facile, ecco.

5. C’è un personaggio in particolare in cui c’è molto di te?

In parte, Ivy. Molte delle cose che le accadono sono capitate anche a me. Il suo non voler essere un'eroina, ma trovarsi in una situazione ingovernabile, è qualcosa che sento mia. Ma c'è una parte della Sensei, anche, in me: in particolare, la famigerata vocina che richiama all'ordine. Anche se io me la immagino come un gatto fantasma.

6. Nel romanzo la protagonista opera alcuni rituali della religione wiccan. Posso chiederti qual è il tuo rapporto con questo movimento neopagano?

Molta curiosità. Ho letto diversi testi di magia fin da quando ero adolescente, e conosco alcuni wiccan. Mi incuriosiscono quasi tutte le figure che ho citato: Crowley, per esempio. Però non sono una pagana praticante: la Wicca è stata solo uno spunto, non ho mai pensato di riportarne fedelmente il pensiero o i riti.

7. Spostando il discorso da Esbat alla sua autrice… qual è il tuo rapporto con la scrittura?

Centrale. Insomma, negli ultimi due anni non ho fatto altro che scrivere, tutti i giorni. E quando non scrivevo, editavo. In questo momento sono un po' smarrita, ma continuo a prendere appunti sui miei taccuini. Non si sa mai...

8. Quali sono gli autori o le opere a cui devi qualche tributo per il tuo libro?

Uno su tutti: Stephen King. Come si sarà capito, una mia passione totale. A King ho reso omaggio esplicitamente, citando Misery (e anche Carrie, nel nome dato ad un personaggio). Quel che gli devo è tantissimo: soprattutto, ho fatto mia l'idea di scrivere un horror che non sia fatto solo di "effetti speciali", ma dove il sovrannaturale si innesta nella vita di tutti i giorni...

9. Mm…qualche piccola anticipazione sul secondo romanzo della trilogia? Si sa già qualcosa su una sua futura pubblicazione?

Veramente no. Io ho scritto i tre libri ma ancora non esiste una contrattualizzazione per Sopdet e Tanit. Posso dire che sono tre storie collegate ma autonome. E che nella terza si spiegheranno molte cose che accadono in Esbat. Incrociamo le dita.

Allora tanti auguri, Lara. Grazie per la disponibilità!

Intervista di Sakura87



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