In sintesi tre redattori editoriali, a Milano, dopo aver frequentato troppo a lungo autori "a proprie spese" che si dilettano di scienze occulte, società segrete e complotti cosmici, decidono di inventare senza alcun senso di responsabilità un piano. Ma qualcuno li prende sul serio.
Recensione
Che Il pendolo di Eco, riferimento irrinunciabile di tutte le dietrologie storiche complottarde, abbia raggiunto nuovi lettori sulla scia (per non dire sull'eco) del successo di marketing editoriale de Il Codice da Vinci è alquanto significativo. Che sia una sorta di nemesi, per l'autore del Pendolo? Non saprei dirlo, ma questo la dice lunga su come le leggi del caso governino la fortuna degli autori. Ma tant'è, di certo Eco non ha bisogno di riconoscimenti...
Tre personaggi, lo studioso cabalista Diotallevi, il cinico piemontese Belbo e il novello Sam Spade della documentazione, Casaubon, si incontrano lavorando a Milano negli ambienti borderline tra editoria d'èlite e lotta armata proletaria sul crinale degli anni '70-'80. I tre protagonisti si cimentano in scorribande disinvolte nei vari campi del sapere, senza prevedere le conseguenze delle loro fantasie. Decidono anzi, per farsi beffe del sottobosco culturale di esoteristi della domenica con cui sono costretti ad avere a che fare, di inventare, a uso privato, un complotto di ordine mondiale, che, partendo dalla vicenda dei Templari, coinvolge man mano tutta la storia e la geografia umana, in un orgia di sincretismo, simbolismo e panteismo: "tutto c'entra con tutto" è il loro comandamento.
Non avevano tenuto conto della beffarda simmetria del destino: gli incroci tra gruppi armati terroristi e sette iniziatiche fanno sì che il loro piano venga creduto e cominci ad avverarsi, coinvolgendoli in un atroce ed equivoco gioco delle parti. Dal nulla spuntano le personificazioni del TRES (Templi Resurgentes Equites Sinarchici), una loro invenzione, che comincia a stringere intorno a loro un cerchio sempre più stretto, alla ricerca di un segreto inventato, che dovrebbe fornire la chiave per il dominio segreto del mondo.
Da Agharta al Marais parigino, dal feng shui ai megaliti di Machu Picchu, dalle piramidi all'Ayers Rock, nulla sfugge al delirio intellettualistico dei tre protagonisti, che mescolano memorie delle loro vite private a studi cabalistici, informatica combinatoria, storia italiana degli anni di piombo. Ricordi, fantasie e storia si intrecciano in una moltitudine di piani narrativi che rendono il romanzo impossibile da riassumere. La sua struttura richiama quello che Eco stesso, nella prefazione al libro di Santarcangeli, definisce un labirinto a rizoma, una palla di burro dove ogni mossa produce un nuovo incrocio e un nuovo percorso.
Si confondono e si sovrappongono le voci e i racconti del computer Abulafia, di Casaubon, di altri personaggi, alcuni reali, altri immaginari, altri ancora di condizione ambigua. Il prima e il poi della narrazione si inseguono, si superano, si perdono in una girandola che lascia il lettore stravolto e quasi inebetito. Come per Casaubon, si capisce troppo tardi, nel buio del Conservatoire des Arts et Métiers, di fronte alla morte di un uomo che si immola, trasformando se stesso in centro dell'universo, nuovo pendolo, che è pericoloso dare forma ai propri desideri segreti: potrebbero anche ribellarsi ai loro creatori e prendere vita propria, avverandosi.
Dettagli del libro
- Titolo: Il pendolo di Foucault
- Autore: Umberto Eco
- Editore: Bompiani
- Data di Pubblicazione: 2001
- Collana: I grandi tascabili
- ISBN-13: 9788845215919
- Pagine: 687
- Formato - Prezzo: Brossura - 10,90 Euro
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