L'autrice
Agatha Mary Clarissa Miller nasce a Torquay, Devon, il 15 settembre 1890. Cresciuta in una famiglia borghese. nel 1906 conosce Archibald Christie, colonnello della RAF, con cui si fidanza.
Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavora presso l'ospedale di Torquay, e lì impara molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella, la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di detective story. Nel 1914 si sposa con Archibald e nel 1919 nasce la sua unica figlia, Rosalind.
In pieno conflitto mondiale inizia a scrivere il suo primo romanzo, The Mysterious Affair at Styles (Poirot a Styles Court). Nel 1926 suo marito chiede il divorzio. Agatha improvvisamente scompare dalla sua casa, vagabondando in stato di amnesia (qualcuno però malignerà che potrebbe essersi trattato di una montatura pubblicitaria) e verrà ritrovata solo una decina di giorni dopo.
E' durante un viaggio in treno verso Bagdad che ha l'ispirazione per scrivere Assassinio sull'Orient Express, considerato il suo capolavoro. Lo stesso viaggio le fa conoscere l'archeologo Sir Max Mallowan, di molti anni più giovane, che sposerà poco tempo dopo, nel 1930. Nel 1949 si scopre che Agatha Christie aveva pubblicato sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott anche romanzi biografici e sentimentali, che tuttavia avevano avuto molta minor fortuna dei suoi gialli.
La famosa scrittrice inglese muore il 12 gennaio 1976 a Willingford nella sua casa di campagna; verrà sepolta nel cimitero di Cholsey nello Oxfordshire.
Opere e commento
Ad Agatha Christie devo la mia passione per la lettura. Nulla era mai riuscito ad interessarmi fino a che, a 11 anni, non scovai Poirot a Styles Court nella libreria dei miei. Da lì nacque una mania, tanto che per un paio d'anni non lessi quasi altro, destando la preoccupazione della mia insegnante di italiano che temeva rimanessi traumatizzata da libri così violenti.
Ovviamente non c'è nulla di violento nei gialli di Agatha Christie (o forse lo erano 70 anni fa, non certo ora), il fascino di questa scrittrice non sta nei macabri dettagli o nelle torbide relazioni ma nella genialità e accuratezza dell'intreccio, nel modo in cui ogni particolare è accuratamente collocato all'interno della vicenda per costituire un prezioso indizio non solo per l'investigatore del racconto ma anche per il lettore che è coinvolto in prima persona ad utilizzare le sue "celluline grigie" per venire a capo del mistero.
Tra le varie leggende circolanti sull'autrice, c'è quella che sostiene che spesso la Christie decidesse solo all'ultimo quale fra i vari personaggi sarebbe stato il colpevole meno probabile e quindi il più adatto al ruolo, e successivamente ripercorresse tutto il romanzo a ritroso in modo da riaggiustare ogni dettaglio perché collimasse con la soluzione proposta. E' difficile distinguere tra verità e leggenda, certo è che il segreto del suo successo risiedeva sicuramente in una mente brillante e vulcanica, attenta a tutto ciò che la circondava, sempre pronta a cogliere il lato interessante nei più insignificanti eventi quotidiani che erano sempre il punto di partenza per le sue complesse trame. Questa sua abilità le consentì di scrivere ben 80 romanzi gialli tradotti in 56 lingue, secondi solo alla Bibbia nella classifica dei libri più venduti.
Parte della sua fortuna è certamente dovuta anche ai suoi detective, principalmente Hercule Poirot e Miss Jane Marple.
Partiamo dal primo: Poirot nasce dal desiderio della Christie di avere una propria versione di Sherlock Holmes. Per questo, traendo spunto dai profughi belgi scappati in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale, s'inventò l'omino dalla testa a uovo e la mania dell'ordine e della simmetria, vanesio fino al ridicolo (la frase Hercule Poirot, la più grande mente europea... è proprio del persnoaggio!) ma che, quando mette in moto le sue "celluline grigie", mostra un cervello di prim'ordine, in grado di venire a capo di qualunque mistero. Purtroppo questo ometto dal carattere così bizzarro stufò ben presto la sua creatrice, la quale però, riconoscendo l'amore che il pubblico aveva per il detective belga, rinunciò alla tentazione di farlo fuori anzitempo, rendendolo protagonista di ben 33 gialli, prima di concedergli il (meritato) riposto eterno in Sipario, pubblicato appositamente postumo. La sua fama è tale che Hercule Poirot è l'unico personaggio di fantasia a cui venne dedicato un necrologio sul New York Times!
Più amata dalla scrittrice fu la sua altra grande detective, Miss Marple, mite vecchina dai bianchi e vaporosi capelli, la quale ci offre uno sguardo acuto e smaliziato sul mondo nonostante abbia trascorso quasi tutta la vita nell'appartato villaggio di St. Mary Mead. Ma come dice Miss Marple, la vita in un villaggio è come quella in un piccolo stagno: si possono comunque trovare tutti gli archetipi delle personalità umane e anche i più svariati esempi di malvagità. A chi trovasse questa prospettiva troppo cinica la Christie rispondeva "Miss Marple non è priva di bontà, è solo che non si fida delle persone. E sebbene si aspetti il peggio, è pronta ad accettare con comprensione chiunque, a dispetto di ciò che è".
Sono poi da citare la coppia di detective Tommy e Tuppence, protagonisti di gialli più orientati verso la spy-story, comunque interessanti anche se di meno successo rispetto alle opere che hanno per protagonisti gli altri investigatori.
In un panorama composto da così tante opere è impossibile ricordarle tutte, val però la pena di consigliare a chi si volesse avvicinare a questa autrice, oltre al già citato Assassino sull'Orient Express, Dieci piccoli indiani e Trappola per topi, quest'ultimo scritto per il teatro, dove ancora oggi ottiene un successo enorme.
Lo spazio è troppo poco per contenere tutto quello che vorrei raccontarvi, se volte approfondire vi consiglio il sito ufficiale dell'autrice http://www.agathachristie.com/.
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