Laboratorio di scrittura
Ho provato in tutti i modi a ricavare da questo libro un commento degno. Non ci sono riuscito. Che dire di questo libro? "Racconta in 100 modi diversi un banale episodio di vita quotidiana"? No, non rende giustizia un commento del genere. "L'autore gioca con il linguaggio utilizzando le figure retoriche"? Sì, anche questo è vero, ma... diciamocelo in faccia: questo libro è molto di più! Ecco, ci sono: "questo libro non va compreso, va solo ammirato estaticamente il gioco di parole". Sì, forse ci siamo, ma sono convinto che bisogna trovare una qualche frase ad effetto, che possa farvi capire cosa si prova nel leggere questo libro. Che ne dite di: "Queneau dà sfogo in questo libro a tutta la sua genialità, consegnandoci di fatto il manifesto della letteratura potenziale"? Perdincibacco! Questa sì che è una bella frase! Però è solo una frase, una semplice, banale, stupida, panegirica frase. No, fare un commento a questo libro è impossibile, forse solo un'urlo di gioia potrebbe esserne degno. Ma come lo scrivo un'urlo di gioia? E fu così che rinunciai! Una notte in preda alla pazzia, sofferente, torturato dai ricordi dei miei continui insuccessi recensionari, presi penna e calamaio e cominciai a scrivere...
Cofommefentofo difi efesefercifizifi difi stifilefe
Queneau (A), ovvero lo scrittore, gioca e non si annoia, con quella che Galileo, lo scienziato, definisce e considera "il sigillo o suggello di tutte le ammirande e meravigliose invenzioni e opere umane e non animali", ovvero: l'alfabeto e quindi il linguaggio. 99, o 100-1, riletture o rivisitazioni di un episodio di vita quotidiana o di una quotidiana vita ad episodi, sperimentando o esperendo con le figure retoriche, parodiando o perifrasando altri generi letterari e chi-più-ne-ha-più-ne-metta o vattelappesca. Il tutto ed in ogni parte senza prendersi troppo sul non allegro, perché, e motivato da, come scrive o sostiene il traduttore o Eco (B), il lettore o colui che non tiene chiuso o ermetico il libro (y) o componimento (y') si accorge o si avvede non tardi ed all'istante che c'è poco o non molto da capire o comprendere e si deve e abbisogna non altresì ed unicamente ammirare e non aborrire il gioco o balocco di bravura o non inettitudine. Il sopracitato scrittore o non sottocitato autore ci regala e ci lascia con questo componimentoso componimento la non poca e tutta potenzialità della sua letteratura potenziale che spotenzia nell'immaginifico lasciandoti e relegandoti in un mondo di magia e stregoneria non analfabetiana e betaalfaiana, oserei ed oso dire e scrivere, il manifesto o cartello della potenzialità. Perbacco! Perdindirindina! Accipicchia! Ma sì! Dunque, cioè, Aò! Nzomma! Vero? Dunque: concludo concludendo in conclusione con i conclusivi complimenti di conclusione ad AUB per y=y'=Ah!Oh! Hum! Ellalà! Urca! Stop!
Dettagli del libro
- Titolo: Esercizi di stile
- Titolo originale: Exercices de style
- Autore: Raymond Queneau
- Traduttore: Umberto Eco
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2008
- ISBN-13: 9788806193126
- Pagine: 319
- Formato - Prezzo: Brossura - 11,80 Euro
Sei un grande! Ormai la lettura delle tue recensioni, è diventato un appuntamento fisso;)
Fantastico!
:-)
Ecco dove avevo sentito parlare di questo libro...un mio collega lo sta leggendo per un laboratorio universitario sul jazz =)