Recensione
Ray Garraty si sta preparando per una gara.
Una marcia che lo porterà attraverso il Maine, cento concorrenti tondi tondi.
Al vincitore spetteranno soldi e gloria.
Ray Garraty si allaccia le stringhe e si prepara alla partenza.
Sotto il caldo, il temporale, di giorno e di notte, Garraty e gli altri novantanove concorrenti marceranno.
L'unica regola, semplice e scarna: non rallentare l'andatura al di sotto delle sei miglia orarie.
Tre errori permessi, seguirà l'eliminazione. In senso letterale.
E' un gioco, è solo un gioco. Non vi è traguardo, non vi sarà sopravvissuto oltre al vincitore. Non è permessa distrazione, non è permessa debolezza. O marciare o morire.
Ma, in fondo, che la vita stessa non sia un gioco? Che non si possa perdere a ogni mano?
La Lunga Marcia, attribuito ai tempi all’ormai defunto (R.i.p.) Richard Bachman, è la più bella prova che abbia mai letto del Re nelle vesti del suo alter ego: un romanzo essenziale, crudo, che si perde ben poco negli sfarfallii stilistici a cui l’autore ci ha abituato: Garraty e solo Garraty è il perno del romanzo, e se sappiamo qualcosa dei suoi ‘compagni di corsa’ o di ciò che sta cronologicamente, concettualmente o concretamente attorno alla Marcia, è solo grazie ad una sua conversazione o a un suo pensiero.
Nessuna ambientazione, nessuna spiegazione.
Ed è meglio così.
King ci descrive, sospeso nel tempo e nello spazio, un crudele e perverso gioco di cui non si sa nulla. Disperatamente stancante è la frase che ci accompagna lungo il faticoso viaggio attraverso il Maine: 'E continuò a marciare'.
Man mano che i superstiti procedono, i pensieri, le conversazioni, le già scarne descrizioni si vanno facendo sempre più stentate e frammentarie, così come la lucidità dei marciatori. Affezionarsi a questo o quell’altro personaggio è arduo, perché ben poco di loro ci viene mostrato, o inutile: la Marcia terminerà quando ne sarà rimasto solo uno. Un horror crudele, una metafora della società e perché no, della stessa vita: una marcia continua, dal percorso inaspettato, irto di pericoli che non si possono prevedere; una marcia in cui ci si trascina senza poter far altro che guardare le cose che ci si lascia indietro, e senza sapere se sarai tu stesso il prossimo ad abbandonare...
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La lunga marcia
- Titolo originale: The Long Walk
- Autore: Richard Bachman (Stephen King)
- Traduttore: Della Frattina B.
- Editore: Sperling & Kupfer
- Data di Pubblicazione: 2004
- Collana: Super Bestseller
- ISBN-13: 9788882744823
- Pagine: 278
- Formato - Prezzo: Brossura - 9.90 Euro
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