Recensione
Un gran bel giallo. Non esattamente il capolavoro che mi aspettavo, dato l'enorme successo sia di critica che di pubblico, ma mi è piaciuto molto. L'intreccio è costruito molto bene e veramente avvincente, una sorta di mistero della camera chiusa traslato nel freddo della penisola scandinava. I protagonisti sono figure del tutto anticonvenzionali rispetto alla tipologia del detective classico (in effetti detective non lo sono per niente) e hanno personalità che contribuiscono a rendere il romanzo ancora più coinvolgente. In particolare, Lisbeth è un personaggio incredibile, complicato, misterioso e contraddittorio, che alterna durezza a una forte sensibilità.
La pecca più grossa è nello stile, un po' terra-terra, poco incalzante e a volte con delle lungaggini non necessarie; diciamo che a volte si ha l'impressione che Larsson confonda il concetto di "realismo" con il concetto di "lista della spesa". E' possibile, però, che questo sia dovuto al fatto che l'autore è morto poco dopo aver terminato la scrittura dei tre romanzi della serie e quindi prima di avere il tempo di fare un po' di revisione.
In conclusione comunque un giudizio più che positivo, un romanzo che può soddisfare sia gli amanti dei gialli "vecchio stile" sia coloro che cercano un'ambientazione originale.
Dettagli del libro
- Titolo: Uomini che odiano le donne
- Titolo originale: Män som hatar kvinnor
- Autore: Stieg Larsson
- Traduttore: Carmen Giorgetti Cima
- Editore: Marsilio
- Data di Pubblicazione: 2007
- Collana: Farfalle - I gialli
- ISBN-13: 978881793322
- Pagine: 676
- Formato - Prezzo: Brossura - 18,00 Euro
Bella recensione, tutti i difetti del libro di cui hai parlato, li ho riscontrati anch'io...il problema è che comunque ho dovuto finirlo in tre giorni, non riuscivo a chiuderlo...e così anche per il secondo volume. Non sarà un capolavoro, ma è una droga, una volta iniziato non si riesce a smettere!
Grazie. Comunque hai proprio ragione, nonostante i difetti nello stile (che secondo sono ancora più evidenti nei romanzi successivi) anch'io non sono riuscita a mollarli fino alla fine.
Sì, hai ragione, già "La ragazza che iocava con il fuoco", mi piaciuto leggermente meno, sempre per le vicende un pò forzate, la poca profondità psicologica e tutto quello che hai scritto nella recensione. Però ho pensato che forse i "secondi episodi", dovendo fare da tramite tra i primi e i terzi, sono sempre meno belli. Ciò non toglie che io non veda l'ora di cominciare l'ultimo volume, che mi aspetta sul comodino già da qualche giorno!
complimenti per la recensione, non vedo l'ora di cominciarlo ^^
Le prime 100 pagine mi sono sembrate leggermente noiose, ma ora ammetto di avere la tentazione di passare alle ultime pagine per capire che fine ha fatto Harriet ^^