Recensione
Noi siamo i Bambini Perduti: questa è la notte in cui comincia la nostra festa.
E voi, signori miei, non sarete mai più al sicuro.
A me piacciono le frasi ad effetto, perciò non potevo che rimanere colpita da questa. Fatta secca sul posto. Il colpo di fulmine è scoccato, il libro è venuto a casa con me.
Pan è un urban fantasy che prende le mosse dal capolavoro di Sir James Barrie. Tuttavia, non si deve commettere l'errore di pensare che sia una sorta di sequel o di imitazione. Pan è molto diverso... è un approfondimento, direi, perché il Peter di Dimitri non è il ragazzino selvaggio, personificazione della giovinezza ecc ecc. È qualcosa di più, qualcosa di cui il Peter di Barrie fa parte: è Pan. Il dio Pan.
E ha dei lati decisamente terrificanti. Ti affascina, ti seduce e ti fa innamorare, ma, nello stesso tempo, ti spaventa. Perché lui è un dio, è diverso da te, il mondo che vede non è lo stesso che vedi tu e non sai fin quando resterà tuo amico. E poi c'è Capitan Uncino, spietato alfiere del nulla, della quiete dove tutto è fermo, ordinato, predisposto e dove non c'è spazio per il caos, il libero pensiero, la vita.
Tutto il libro può essere ridotto a nient'altro che questo: una lotta fra tendenze opposte. Luce/Ombra, Movimento/Quiete, Caos/Ordine, Vita/Morte. Un dualismo fra elementi in funambolico equilibrio e che non possono esistere senza il proprio contrario.
La prosa è molto fluida, scivola via liscia che è un piacere, è semplice tuttavia ricercata. I personaggi sono ben caratterizzati, il punto di vista gestito con cognizione ed in modo rigoroso. Mi sono piaciuti tutti, compresi i cattivi, ma ho adorato il fauno Temidoro: i suoi dialoghi, le sue opinioni, il suo modo di fare mi hanno letteralmente stesa. Provare per credere.
L'ambientazione è fantastica, una Roma odierna descritta come solo chi ama una città può fare. Penso che per i romani, il godimento di leggere questo libro sia doppio.
Pan non fa sconti, non ha spazio alcuno per buonismo e sdolcinatezze: è nudo e crudo, molto violento in alcuni punti. Non risparmia nulla e nessuno personaggi inclusi. Scordatevi la versione edulcorata dei bambini perduti: loro uccidono, uccidono davvero.
Pur essendo un urban fantasy, è ben calato nella realtà odierna. Vi si legge la critica a coloro che tentano di imbrigliare la fantasia con i falsi moralismi, che censurano anime e manga perché immorali, che bollano i giochi di ruolo come alienanti, che dicono che i videogiochi incitano alla violenza... per poi celebrare come epocali libri in cui si espongono senza filtri le pruriginose avventure sessuali di sedicenni che non sanno cosa fare di se stesse. Non le manda certo a dire, Francesco Dimitri, e fa bene. Ed ho apprezzato il suo libro ancora di più. Io sono felice di averlo letto. Sono felice che lui l'abbia scritto. Mi ci sono ritrovata. Avrei voluto poter dire: "Anch'io anch'io! Vengo anche io fra i Bambini Perduti!". Perché Pan è un'ode all'Incanto, a quel senso del Meraviglioso che tutti i bambini hanno e tutti -o quasi- gli adulti perdono.
Dettagli del libro
- Titolo: Pan
- Autore: Francesco Dimitri
- Editore: Marsilio Editori
- Data di Pubblicazione: 2008
- ISBN-13: 9788831795005
- Pagine: 464
- Formato - Prezzo: Brossura - 19,00 Euro
0 Commenti a “Pan - Francesco Dimitri”
Posta un commento