Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l’uno dell’impostura dell’altro, si incontreranno solo grazie all’arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
Le pagine scivolano leggere fra i dotti rimandi e la lingua forbita di Renée e il parlato acerbo di Paloma, mentre l’ironia pungente non risparmia l’ipocrisia imperante nei quartieri chic. Quando ci s’imbatte in tale miscela di leggerezza e umorismo, cultura e profondità, è un piccolo miracolo.
Recensione
Generalmente questo libro è molto amato o molto odiato. Nessuno me ne voglia ma io l'ho cordialmente detestato. La trama: Reneé fa la portinaia in un palazzo abitato da famiglie facoltose. Ha il pallino della filosofia, è una patita di letteratura e ama il cinema d'essai ma agli occhi del mondo si mostra goffa, ignorante, pigra e cafona perché così si conviene ad una "vera" portinaia (!).
Paloma ha dodici anni,abita nel palazzo dove lavora Reneé ed è un piccolo genio ma nasconde la sua intelligenza ai familiari colpevoli di essere, come da copione, ricchi, superficiali e profondamente ignoranti (si chiama sputare nel piatto in cui si mangia, a casa mia).
I racconti in prima persona delle due protagoniste sono una scusa per l'autrice per esibire la propria cultura spargendo citazioni filosofiche e insegnamenti di vita con un intento più nozionistico che veramente comunicativo o divulgativo.
Ciò che salva il romanzo da una stroncatura definitiva è il fatto che è innegabilmente scritto molto bene, qualche spunto di riflessione interessante c'è (anche se niente di troppo originale), e il sarcasmo di Paloma non manca di divertire e colpire nel segno.
Il problema, secondo me, è che la cultura fine a se stessa perde di significato. Al di là di qualche bel pensierino, l'impressione è che l'autrice non abbia nulla da condividere, non è interessata a far scoprire al lettore cose nuove nè a stimolarne la sete di conoscenza. L'acclamato finale, oltre a non essere poi così originale, è un ulteriore esemplificazione di questi concetti: l'apertura verso il prossimo, la ritrovata umanità sono solo apparenza, in realtà gli insegnamenti che le protagoniste traggono dagli eventi sono solo quelli che servono a mettere a posto la coscienza e ad assicurare il proprio benessere interiore.
Nonostante la grande cultura, né Reneé né Paloma sfuggono alla spocchia e all'egoismo che contraddistingue coloro che le circondano e quando finalmente mostrano qualche sentimento, è sempre per compatire o glorificare se stesse, mai per gli altri.
Dettagli del libro
- Titolo: L'eleganza del riccio
- Titolo originale: L'Élégance du hérisson
- Autore: Muriel Barbery
- Traduttore: Cinzia Poli
- Editore: Edizioni E/O
- Data di Pubblicazione: 2007
- ISBN-13: 9788876417962
- Pagine: 335
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,50 Euro
Condivido e sottoscrivo.
Ho scoperto da pochissimo questo blog quindi sono indietro anni luce.
A poco a poco recupererò,complimenti per la bella idea.