11 giugno 2010

Lasciami entrare - John Ajvide Lindqvist

Articolo di Sakura87

A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali,ma anche c'è anche chi pensa all'opera di un serial killer. Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell'assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita, perché Oskar ha finalmente un'amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c'è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grandi occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte... "Lasciami entrare" è una tenera e crudele storia d'amore, vendetta e vampiri, un racconto fantastico e commovente sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia, dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere.

Recensione

Sono contenta di poter scrivere che questo è un gran bel libro, sia a livello formale che contenutistico. E chi conosce la mia avversione nei confronti dei vampiri moderni, sa che significa davvero tanto.

Oskar è un bambino svedese di tredici anni, un po’ sovrappeso, pavido e pieno di rabbia repressa: è oggetto delle spiacevoli attenzioni dei suoi coetanei, che lo tiranneggiano e malmenano, ma non riesce a opporsi. Il suo unico hobby è raccogliere ritagli di giornale su atti efferati di serial killer, e, proprio nei sobborghi attorno a Blackeberg, il quartiere in cui vive, sembra circolare un crudele assassino di ragazzini, che vengono ritrovati dissanguati.
Casualmente, Oskar scopre che una misteriosa ragazzina, Eli, si è appena trasferita nell’appartamento accanto il suo; Eli è molto strana: esce solo la sera, puzza sempre di marcio, riesce a saltare agilmente giù dal castello del cortile… insomma, Eli è un vampiro. E vive con un pedofilo innamorato di lei, che le procura il sangue ogni qualvolta necessita di nutrimento, nell’attesa che lei gli conceda il suo corpo.
In un quartiere popolare di piccoli drogati che passano inosservati agli occhi degli stanchi genitori, di vecchi ubriaconi e delinquenti, in mezzo a tutta la sozzura e alle storie di sangue, sboccia un’amicizia pura tra il ragazzino e la piccola vampira. Senza costringervi a massicce iniezioni di insulina, Lindqvist tratteggia sentimenti gradevolissimi che spiccano per il loro candore in mezzo al marcio dell’ambientazione. Perché questo non è un libro per ragazzine.

La condizione di vampiro è assolutamente indesiderabile: Eli ha bisogno di sangue per vivere, non ogni giorno, ma comunque in grandi quantità; rimane stordita se il sangue assunto contiene farmaci o altre sostanze; non può assolutamente esporsi al sole; non può entrare in un appartamento se non dopo specifico invito, altrimenti rischia di morire dissanguata; possiede una maggiore agilità, non soffre il caldo né il freddo, ha i sensi più sviluppati di quelli umani; inoltre, può allungare a suo piacimento artigli e denti; e, naturalmente, non può invecchiare. Eli soffre, deve accettare la sua condizione perché, come spiega a Oskar in uno dei momenti più poetici del romanzo, non può farne a meno. Uccidere o morire. Sangue per sangue.
Oskar non accetta con slancio la condizione dell’amica: comprende immediatamente che Eli è una cosa, né maschio né femmina, un essere né vivo né morto. La teme, lo ripugna, ma la ragazzina è l’unica persona che lo accetti per com’è, l’unica a cui si senta legato. E, grazie a questa particolare amicizia che sembra essere qualcosa di più, Oskar supera le sue paure, mentre Eli recupera un po’ della sua perduta innocenza, guardando il mondo con occhi nuovi. Ma il sogno non può continuare a lungo, e quando l’uomo che si occupa di lei viene arrestato, né lei né Oskar possono più chiudere gli occhi davanti alla sua vera natura.

Il tutto scorre via che è una meraviglia, senza punti morti, in uno stile fluido (il che non significa elementare).
Un romanzo crudo e spietato, che però lascia acceso un lumicino di speranza.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Lasciami entrare
  • Titolo originale: Låt den rätte komma in
  • Autore: John Ajvide Lindqvist
  • Traduttore: Giorgio Puleo
  • Editore: Marsilio
  • Data di Pubblicazione: 2006
  • Collana: Farfalle/li>
  • ISBN-13: 9788831790109
  • Pagine: 461
  • Formato - Prezzo: Brossura - 17,50 Euro

7 Commenti a “Lasciami entrare - John Ajvide Lindqvist”

  • 24 marzo 2009 alle ore 15:42
    sakura87 says:

    Forse l'effetto Meyer sarà scongiurato dal fatto che lo scrittore è un uomo.
    Credo che lo leggerò.

  • 25 marzo 2009 alle ore 16:25

    Credo che presto incomincerò a entrare in libreria con una bella collana di aglio... mi sembra di essere tornato ai tempi del post "Codice da Vinci", quando entravi in libreria e dovevi farti largo tra le migliaia di volumi "pseudo-codici".

  • 27 marzo 2009 alle ore 08:52
    sakura87 says:

    Sì, Kelanth, ma questi a quanto pare sono usciti *tutti* o quasi, prima della Meyer, solo che li hanno fatti saltar fuori solo ora...

    Io personalmente sto iniziando a diventare allergica, ma forse, calmate le acque, questo potrebbe rivelarsi un buon libro.

  • 21 giugno 2009 alle ore 17:42
    Pythia says:

    A mio parere questo romanzo non è una storia di vampiri o un horror: è *anche* un racconto di sangue, ma non è questo il suo nodo.
    L'argomento fondamentale è l'amicizia tra Oskar ed Eli, ma anche quella un po' sbandata del gruppo degli alcolizzati del ristorante cinese. E' una storia di adolescenza, di crescita, di solitudine - quella vera, che fa male, che terrorizza. Questa è la vera paura, quella di sentirsi diversi, o di esserlo e di non poterci fare niente, condannati per l'eternità a una morte senza fine.
    No, con Twilight &C. non centra proprio un bel niente. Non centra niente nemmeno con tutti i predecessori - forse ha un che di Carmilla- ma credo soprattutto che questo sia un romanzo decisamente nuovo e che un parallelo con il genere vampiresco sia improponibile.

  • 21 giugno 2009 alle ore 18:01
    -ELA- says:

    Un libro un pò pazzo come piace a me!!Lo comprerò di sicuro..molto carina la copertina tra l'altro =)

  • 21 giugno 2009 alle ore 18:34
    sakura87 says:

    Infatti alla fine l'ho letto (proprio di recente) e ho cambiato decisamente idea =) mi è piaciuto moltissimo.
    Anzi, avevo una mezza idea di accodarmi alle recensioni, ma credo che due rendano bene il concetto che è un libro straconsigliato :D

  • 22 giugno 2009 alle ore 15:07
    polyfilo says:

    ho visto il film di recente e confermo l'impressione che ho avuto nelle recensioni. Le atmosfere livide, il freddo candore della neve e le ombre oscure della notte artica sono il paesaggio degli abissi nella narrativa scandinava.

    ho letto di recente faldbakken e mi è piaciuto, questo film altrettanto. continuerò nel filone, spero presto, con la trilogia millennium di larsson, e credo che non sarò deluso!

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