17 marzo 2009

Intervista a Sergio Paoli Autore di "Ladro di Sogni"

Sergio Paoli ha 45 anni, è nato a Viareggio e vive in provincia di Lecco. Laureato in economia, lavora come Quadro aziendale.
Scrittore autodidatta, dopo la raccolta di mini-racconti noir e surreali “Rumori di fondo”, è alla sua seconda pubblicazione narrativa con: "Ladro di sogni - storia noir di una Milano marginale" Fratelli Frilli Editore.

Giancarlo De Cataldo scrive di Sergio Paoli e del suo libro "Ladro di sogni":
"Quando il noir, paradossalmente, illumina di verità le storie dei nostri giorni. Una storia appassionante: Sergio Paoli è una piacevole rivelazione nel panorama del miglior thriller italiano".
Il libro: In una periferia milanese grigia e senza speranze, il vice commissario Marini, attraversa una storia con due cadaveri (e non solo), scoprendo un Paese Semplice dove riemergono antichi razzismi, paure primordiali alimentate dalla propaganda, nuovi fascismi e xenofobie (via i rom!). Sullo sfondo, qualcuno fa affari, come sempre. “Vagava ancora, cercando di ricordare, e di capire, quando tornò ancora buio, senza provare fame o sete. E, quando le strade cominciarono di nuovo a farsi deserte, vide un angolo, un’edicola, o un bar, forse, e capì che lì c’era già stato, e non molto tempo fa. Baluginavano gli ultimi raggi di sole e, a fare cosa, e perché, non lo sapeva. Così continuò a girare quel quartiere, che al buio sembrava familiare, fino a sentire grida, urla, scoppi e poi sirene e odore acre di fumo”.


Anzitutto ciao Sergio e grazie per la disponibilità all'intervista.

Grazie a voi per la gentilissima ospitalità.

“Ladro di sogni” in prima battuta è fondamentalmente un thriller ma, ad un’attenta lettura, risulta essere una denuncia o, se vuoi, un cartello di pericolo verso le paure ed i timori per gli stranieri a Milano e nella sua periferia. Sbaglio?

Ladro di sogni è un noir. Volevo scrivere una storia appassionante che facesse anche pensare. Innanzitutto mi fa piacere che chi lo ha letto lo trovi avvincente, vedi i lettori di Anobii. Poi certamente il tema della paura verso il diverso e della sicurezza sono due temi che ci sono. Fanno parte del romanzo.

L’attenzione è rivolta anche al tema della sicurezza. Nel tuo romanzo solo il Vice Commissario Marini lotta per capire la verità sugli omicidi senza dare spazio alle semplificazioni degli altri suoi colleghi o superiori oltre che della gente comune: “è colpa dei rom. Cacciamoli”. A tuo parere perché è più semplice dare la colpa ai rom o agli stranieri per tutto ciò che leggiamo nella cronaca nera? E’ una semplificazione di comodo o c’è altro sotto?

Sì, in generale è molto più facile fare come dici tu, è il clima in cui viviamo quest'epoca, purtroppo. Mi ricorda quella signora milanese sul tram, che insultava un senegalese, e quando le dissero che era razzista lei rispose "Mi razzista? Ma se l'è lù che l'è negher!"

Esistono ancora persone come il Vice Commissario Marini a tuo parere? Dediti al loro dovere ad ogni costo?

Non lo so. Io spero che esistano. Marini in ogni caso è pieno di difetti, debolezze. Ma almeno ci prova, perchè è sorretto da un ideale di giustizia, di cui oggi secondo me c'è un gran bisogno, ipnotizzati come siamo dalle luci del Grande Fratello. Non dire a Marini che è "dedito al dovere", però, sennò s'incazza come una biscia! ;0)



Quale personaggio è stato più difficile delineare?

Difficile è stato delineare i personaggi ROM, perchè ho dovuto fare lo sforzo di avvicinarmi ad un mondo diverso dal nostro, una cultura diversa e interessante, ma verso la quale siamo pieni di brutti e spesso sbagliati pregiudizi.

Altro tema importante veicolato dalla portinaia è l’indifferenza. Siamo davvero così abituati a vedere e sentire di cadaveri che prima di denunciarli pensiamo ai fatti nostri?

No, non credo. Siamo abituati al trash, più che altro, e molto, ma molto, a pensare sempre ai fatti nostri, su questo non c'è dubbio.

Altra donna del libro, ma positiva è Viola. Ci racconti un po’ di lei?

Viola è l'anima sana di Marini. Come si capirà meglio nel mio prossimo romanzo noir che uscirà prima di Natale 2009, sempre per Frilli editori, lei è passata attraverso un grosso trauma ed ha recuperato un po' il senso di una vita da essere umano. Cerca di farlo capire a Marini, perchè credo che lo ami (almeno...gliel'ho chiesto ma lei non è stata chiarissima nella risposta)

Parliamo di Sergio persona: cosa rappresenta per te la scrittura?

Scrivere è un atto di narcisismo, ma che non fa male a nessuno. Anzi, se mi riesce come si deve, fa bene al lettore. Il problema principale è evitare di essere pallosi, però.

Il Sergio scrittore invece? Ha modelli d’ispirazione? Quanto il tuo lavoro anche incide su ciò che scrivi? E, più in generale, secondo te, cultura, estrazione sociale, lavoro incidono sulla scrittura di un autore?

Ogni cosa che vivo incide sulla mia scrittura: lo trovo inevitabile. Credo che ogni scrittore viva la stessa situazione. La differenza la fa l'intensità con cui si vive.

Infine, tornando al romanzo, qual è il messaggio che vuoi lanciare con “Ladro di sogni”?

Nessun messaggio: ho troppo rispetto del lettore per lanciare messaggi. Sarei felice se sapessi che chi legge LADRO DI SOGNI vi trova porte aperte, stanze da esplorare, praterie in cui mettere i propri pensieri, le proprie riflessisoni e le proprie emozioni.

Grazie per la disponibilità e la pazienza. A presto.

Ciao e grazie ancora!

Intervista di Nadia


0 Commenti a “Intervista a Sergio Paoli Autore di "Ladro di Sogni"”

Posta un commento

 

La Stamberga dei Lettori Copyright © 2011 | Template design by O Pregador | Powered by Blogger Templates