Recensione
Ho iniziato a leggere questo libro e ne sono rimasto totalmente disorientato: Queneau passa con disinvoltura dal medioevo agli anni Sessanta, ritorna come se nulla fosse alla Rivoluzione Francese per catapultarti nuovamente a spasso nel tempo senza nemmeno degnarti di un chiarimento, ti riempie la testa di giochi di parole che ti fanno venire la voglia di imparare il francese (ma il geniale traduttore ti convince per fortuna a desistere in questo proposito) e ti presenta due moderni Don Chisciotte che si sognano a vicenda (forse).
Ho finito il libro e sono rimasto ugualmente disorientato: smaltiti i fusi orari dei viaggi temporali, afferrati i giochi di parole ed entrato nella filosofia dei due Don Chisciotte, non mi sono nemmeno sorpreso nel vedere un duca medievale in macchina alla ricerca di un "campo di campinghe per campisti" che infine sale su un'arca (chiatta) per affrontare un novello diluvio universale; ma ancora oggi non sono sicuro di aver afferrato appieno il vero significato del libro. La nota del traduttore mi è stata utile, anche se lo stesso traduttore si astiene dal fornire la propria versione presentando, in modo distaccato, le varie teorie che si sono sviluppate in tal senso (allora non sono l'unico ad avere le idee confuse!).
Queneau mi ha totalmente disorientato, disorientato ed affascinato: sono disorientato nel leggere queste pagine affascinanti, sono affascinato nel leggere queste pagine disorientanti. Non credevo potesse esistere una letteratura del genere.
Dettagli del libro
- Titolo: I fiori blu
- Titolo originale: Les fleurs bleueres
- Autore: Raymond Queneau
- Traduttore: Italo Calvino
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2005
- ISBN-13: 9788806175160
- Pagine: 278
- Formato - Prezzo: Brossura - 11,00 Euro
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