Recensione
Originale, impressionante, coinvolgente e sconvolgente. E, suo malgrado, divertente.
Il quindicenne Alex racconta in prima persona le sue notti di estrema violenza in modo schietto e disincantato, senza tentare mai di giustificarsi perché lui fa quello che fa perché gli piace. Punto.
La prospettiva che ci offre è quindi una prospettiva distorta in cui lui arriva a proporsi come vittima invece che come carnefice. Ed infatti egli è anche vittima di uno Stato arrogante che propone come unica soluzione alla violenza una repressione indiscriminata, sia fisica che mentale. Ci si libera davvero della criminalità trasformando i poliziotti in squadre di picchiatori e sottoponendo i criminali a torture mentali atte a suscitare in loro una totale repulsione per la violenza? E' davvero rieducato un uomo che si comporta bene solo perché non può fare altrimenti, non per sua scelta? Ma soprattutto è egli ancora un uomo senza il suo libero arbitrio?
Il libro pone interrogativi fondamentali e lo fa con uno stile coinvolgente grazie anche all'innovativo linguaggio inventato appositamente da Burgess per dare voce ai pensieri di Alex nel modo più efficace, rendendolo attuale e di enorme impatto.
Dettagli del libro
- Titolo: Arancia meccanica
- Titolo originale: A Clockwork Orange
- Autore: Anthony Burgess
- Traduttore: Bossi F.
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2005
- Collana: Super ET
- ISBN-13: 9788806173562
- Pagine: 240
- Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro
Vista la recensione mi toccherà affrontare l'innovativo linguaggio di Burgess in inglese...complimenti
Ho solamente visto il film di Kubrick, ma al più presto dovrò assolutamente leggere anche il libro.