27 marzo 2009

Al Crepuscolo - Stephen King

In questi tredici racconti, King mette in scena l'imprevedibile umanità di personaggi che si trovano a vivere storie semplici o ai limiti del reale. L'11 settembre Scott si è dato malato e inizia a trovare in casa degli oggetti appartenuti ai suoi colleghi. Dopo che Monette si è sfogato, raccontando a un autostoppista sordomuto di essere stato tradito, sua moglie viene trovata morta in una stanza d'albergo. Janet è sposata ad Harvey da trent'anni e comincia a non poterne più, soprattutto dopo che lui è andato in pensione e ciondola tutto il giorno per casa. E un gatto arriverà direttamente dall'Inferno.

Recensione

Dare un voto omogeneo all’intera raccolta è arduo, per cui tenterò di commentare individualmente ciascuno dei racconti, nei limiti della sinteticità e tentando di travalicare la barriera d’indifferenza che alcuni mi hanno eretto contro. In certi d’essi King è riuscito nel suo intento, ossia di tenere svegli per un po’ dopo aver spento la luce.
In ogni caso, sorvolando sulla perversa edizione della Sperling, che volume dopo volume peggiora come traduzioni (scusa, Dobner, ma quando ci vuole ci vuole), come grafica (la copertina è incredibilmente poco adatta al contenuto di questa raccolta) e come impaginazione (un margine simile è una truffa bell’e buona), devo dire che il contenuto, se non ottimo, è decisamente più che buono: il nostro Re non si smentisce mai.

Willa: un racconto affatto originale, ma dipinto con colori malinconici e affascinanti. Uno di quelli che ho maggiormente apprezzato in questa raccolta: una piccola perla. Una storia che sembra quasi dipinta in nero di seppia.

Torno a prenderti: visto l’impressionante numero di volte che questo racconto è stato ristampato (al termine della copia da libreria di Blaze, come libro a sé stante, e ora dentro JaS) mi aspettavo di più, molto di più. L’unico pregio di questo racconto è la suspance -di cui King è sempre maestro-, i momenti che sembrano non trascorrere mai: la prigionia di Em nella cucina di Pickering, la corsa immane sulla spiaggia, e infine la sua attesa nel bagnasciuga, mentre le onde si portano via il folle.

Il sogno di Harvey: un vero peccato. Questo racconto, leggermente approfondito ed esteso, avrebbe potuto essere veramente gradevole. Allo stato attuale sembra il seme di una pianta, qualcosa che poteva sbocciare ma non l’ha fatto. Il ‘Pronto?’ finale trancia via storia e respiro come una pugnalata.

Area di sosta: mi ha annoiato. Incentrato sul tema del doppio, già da King esplorato ne Le metà oscura e in Secret Window, è alquanto inconsistente.

Cyclette: Uno dei racconti che ho meno apprezzato, anche perché l'idea di base ha del grottesco e del divertente nella sua assurdità. Troppo lungo, decisamente.

Le cose che hanno lasciato indietro: credo che sia il racconto più bello della raccolta. Una riflessione di King sul quel che accadde il 9/11: mi ha semplicemente commosso, e non soltanto per la delicatezza del tema, ripreso anche in un racconto successivo, quanto per il senso di immane tragedia nascosta dietro il quotidiano. E’ riuscito a farmi luccicare gli occhi.

Pomeriggio del diploma: un racconto troppo corto per essere apprezzato appieno, ma efficace nel suo messaggio: progetti e riflessioni possono essere troncati di netto da tragedie in agguato che non ci è dato evitare…

N.: anche questo racconto è eccessivamente lungo e spesso e volentieri tedioso, ma dopo averlo letto credo che conterò un po’ di più tutto ciò che mi sta intorno; non si sa mai, potrebbe occorrere un bilanciamento.

Il gatto del diavolo: mi chiedo perché questo racconto incompleto sia stato piazzato qui. Mi aspettavo un finale che non c’è stato. Inutile, in queste condizioni sembra un mero esercizio di stile.

Il “New York Times” in offerta speciale: Riecco che nostalgia e malinconia fanno capolino in questa raccolta nei toni poetici del Re. Delizioso.

Muto: Il tema dell’autostoppista ricorre spesso in King. Geniale l’idea di svolgere l’intera narrazione in un confessorio, con una perfetta alternanza di flashback e ritorni al presente. Attenti, se vi salta in mente di confidarvi con un sordo.

Ayana: Un bellissimo racconto sui miracoli, posto che esistano. King mi ha sorpreso inoltre, nelle note a fine volume, con una frase che, da atea qual sono, dissi a mia madre poco tempo fa: “Se una persona vive diciamo ‘è un miracolo’. Se muore diciamo ‘è la volontà di Dio’”. In questo racconto c’è senz’altro qualcosa di più grande del protagonista, che lo guida per mano a dispensare baci salvifici…

Alle strette: Essere sepolti vivi è già angosciante. Ma essere sepolti vivi in mezzo alla merda è vomitevole. Non aggiungo altro.

Conclusioni: secondo me è una delle più belle raccolte di racconti di King. Nonostante alcuni non mi siano piaciuti, quelli gradevoli valgono la spesa.
Un'alternanza costante di orrore e dolcezza: da leggere.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Al Crepuscolo
  • Titolo originale: Just After Sunset
  • Autore: Stephen King
  • Traduttore: Tullio Dobner
  • Editore: Sperling & Kupfer
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • Collana: Narrativa
  • ISBN-13: 9788820046019
  • Pagine: 527
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 20.90 Euro

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