Recensione
1984 (l'anagramma delle ultime due cifre dell'anno in cui è stato scritto), Oceania: Winston Smith rientra nei suoi scarni appartamenti, accolto dal lezzo di cavoli bolliti. Nessuno in casa ad attenderlo, e d'altronde nessuno aspetta nessuno, nel 1984. Tutti sanno perfettamente cosa devono fare e dove devono andare, la routine pedissequa è in teoria consigliata, ma di fatto imposta: qualunque anomalia nel comportamento causa la vaporizzazione, e state pur certi che ogni vostro battito di ciglia sarà monitorato dagli schermi presenti ovunque.
Esisterà mai questo Grande Fratello il cui volto appare in tutti i manifesti e che spia ogni vostro movimento? Contro chi si combatte, esattamente, questa guerra interminabile? E soprattutto, cosa esiste davvero se ogni testimonianza è manipolata e manipolabile in ogni momento? Il passato cambia, ogni momento, trasforma presente e futuro.
E cosa deve fare Winston, in cui si è risvegliato un barlume di autonomia? Cosa, se anche una voce nel sonno o uno sguardo rischiano di tradirlo?
La risposta giunge ovvia alla fine.
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Inizio con un’osservazione estemporanea: proprio non capisco perché, al liceo, nella quasi totalità dei casi venga fatto leggere La fattoria degli animali di Orwell, piuttosto che 1984. Credo che sia un libro che tutti gli adolescenti, una delle categorie più tristemente schiave del conformismo, dovrebbero leggere per comprendere l’importanza dell’individualità, della memoria e del pensiero.
1984 è un libro che è come un tremendo schiaffo in pieno volto.
Raffigura un mondo in cui il passato non esiste perché può venir modificato a proprio piacimento in qualsiasi momento, senza che rimanga traccia della manomissione.
Un mondo in cui tutto può succedere, poiché basta essere convinti di qualcosa perché essa sia reale –e convincere qualcuno di qualcosa è un’operazione estremamente semplice.
Un mondo in cui non c’è spazio per il pensiero, il linguaggio è ridotto all’osso perché diminuiscano le categorie della realtà a cui esso si riferisce, in cui ogni momento della vita è monitorato e controllato: qualunque psicoreato vi condanna già a morte. Non esistono leggi scritte, ma qualunque atteggiamento possa condurvi fuori dal gregge vi vale la vaporizzazione: non importa ciò che avete fatto; importa ciò che potreste fare.
Orrendo, caustico, spietato, pessimista, eppure terribilmente contemporaneo: un’apocalisse spaventosamente reale vista l’evoluzione della tecnologia e la manipolazione continua dei media, nonché il grado d’ignoranza e di conformità degli attuali prolet. Un libro che invita a guardarsi dal potere e dai suoi pericoli, che sottolinea l’importanza del passato, delle impressioni del presente e del futuro.
Un libro che non dovrebbe mancare in nessun caso.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: 1984
- Titolo originale: 1984
- Autore: George Orwell
- Traduttore: Stefano Manferlotti
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2002
- Collana: Oscar Classici Moderni
- ISBN-13: 9788804507451
- Pagine: 336
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,00 Euro
Uno dei libri più sopravvalutati della storia.
Perché lo credi?
Io trovo profetico il modo in cui ha previsto molto della società odierna ben sessant'anni fa.
1984,bellissimooo,parlare di romanzo e'riduttivo.i personaggi del libro mi perseguitano ancora,indelebili le loro storie.grazie orwell comunista che ha capito l'eguaglianza di tutte le dittature.grazie anche per "la fattoria degli animali".1984 per me e'secondo solo a"delitto e castigo",l'ho sparata?pazienza
Mi considero fortunata ad averlo letto al liceo. Decisamente d'accordo sul fatto di farlo leggere agli adolescenti: in una società in cui il diverso, o colui che è in grado di ragionare con la sua testa, fa così paura, quello dell'individualità è un valore ormai quasi estinto. Complimenti per la recensione.