Recensione
Un libro eccezionale, purtroppo ormai reperibile quasi esclusivamente su internet. Ho avuto la fortuna di inciampare nei primi due romanzi del ciclo nella libreria di mia madre, e mi sono piaciuti così tanto che sono andata a comprare su internet il testo mancante.
Si tratta del primo libro di una trilogia che prende il suo nome (08/15) da un fucile in dotazione all'esercito tedesco, celebre per la sua tendenza a incepparsi. Per questo motivo, il termine 08/15 è diventato sinonimo, nel gergo militare, di "inaffidabile" e "ribelle".
Questa trilogia è al contempo un inno alla ribellione al sistema e una critica amara e piena di sarcasmo verso il militarismo e verso la tendenza dell'uomo a cader vittima dei fanatismi di ogni genere. Il tentato suicidio di un commilitone spinge il soldato Asch ad attuare una silenziosa ribellione, piccoli gesti che inevitabilmente lasciano il segno nella rigida organizzazione militare tedesca.
Ash è un personaggio indimenticabile, ironico, non un rivoluzionario ma uno che non vuole perdere la propria dignità personale e la propria libertà di individuo. Tramite la sua figura vengono dipinte, con toni sia tragici che farseschi, le conseguenze dell'insipienza e ottusità umana, della burocrazia fine a se stessa e della spersonalizzazione dell'individuo.
Un libro non più recentissimo ma ancora attuale.
Dettagli del libro
- Titolo: 08/15. La rivolta del caporale Asch
- Titolo originale: Null-acht fünfzehn: die abenteuerliche Revolte des Gefreiten Asch
- Autore: Hans Hellmut Kirst
- Traduttore: M. Merlini
- Editore: Garzanti
- Data di Pubblicazione: 1964
- ISBN-13: -
- Pagine: 312
- Formato - Prezzo: Brossura - 8,00 Euro
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